Coronavirus in Svizzera, altri 100 milioni di franchi per l’acquisto di vaccini
Il Governo elvetico ha deciso di aumentare di 100 milioni di franchi il credito destinato all’acquisto di vaccini anti-covid-19. In totale saranno così a disposizione 400 milioni, che saranno attinti dal bilancio dell’esercito.
Poiché attualmente non è ancora possibile sapere con certezza quale impresa farmaceutica riuscirà ad imporsi e, dunque, quale vaccino sarà messo a disposizione della popolazione svizzera, la Confederazione sta puntando su diversi produttori. Finora Berna ha concluso due contratti.
Si tratta della società statunitense Moderna, presso la quale Berna si è assicurata l’accesso a 4,5 milioni di dosi, e dell’inglese AstraZeneca, con la quale ha pattuito, insieme con la Svezia, la fornitura di fino a 5,3 milioni di dosi.
A ciò si aggiunge l’adesione all’iniziativa internazionale COVAX: si tratta di un programma per l’approvvigionamento a livello globale, volto ad ottenere vaccini anti-covid-19 per almeno il 20% della popolazione. Idealmente si tratterebbe di ulteriori 3,2 milioni di dosi.
Prima di essere distribuito alla popolazione residente nella Confederazione, il futuro vaccino, come sempre in questi casi, dovrà soddisfare i requisiti necessari in termini di sicurezza ed efficacia previsti per l’omologazione da parte di Swissmedic. Da notare anche che Berna è in trattative per la conclusione di contratti con altre società che stanno sviluppando un vaccino.
Attualmente non si sa ancora quando sarà disponibile un vaccino. L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ritiene che le prime immunizzazioni potranno essere effettuate nella prima metà del prossimo anno.
Oltre ai vaccini, la Confederazione sta agendo anche a livello di farmaci destinati alle persone contagiate da covid-19. In questo senso si è assicurata l’approvvigionamento di un agente immunoterapico prodotto dalla Molecular Partners.
Il servizio del Telegiornale:
tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 11.11.2020)
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