Più donne ai vertici delle imprese svizzere
Il numero di donne ai vertici delle piccole e medie imprese (Pmi), settore strategico dell’economia svizzera, è sensibilmente aumentato negli ultimi anni ma al contempo si assiste al fenomeno inverso nelle società di più grandi dimensioni. Sono infatti solo l’8% nelle cento aziende più importanti del paese.
Secondo uno studio commissionato dall’Unione svizzera delle arti e dei mestieri (Usam) e dall’associazione Donne PMI Svizzera le rappresentanti del gentil sesso nella direzione delle imprese sono aumentate dal 26% del 2012 al 31% del 2017 (69’648 persone) mentre la percentuale di uomini per queste stesse funzioni è calata del 7%.
Le dimensioni dell’impresa, indica l’indagine, sembra svolgere un ruolo determinante in materia: si è infatti evidenziato come le donne siano cresciute intorno del 55% nelle ditte con meno di 250 dipendenti mentre in quelle con un numero maggiore di collaboratori il loro numero è diminuito. Il tasso di occupazione è ugualmente ripartito tra tempo parziale e tempo pieno nei posti di vertice ma nelle imprese familiari si registra una netta prevalenza degli impieghi a tempo parziale (83%)
Analogamente anche il numero di imprenditrici ha raggiunto una quota importante, pari a 221’434 donne, più della metà delle quali (148’569) però non hanno dipendenti mentre 72’865 di loro amministrano società con più salariati.
Ma se da un lato si assiste a un aumento generalizzato delle donne che occupano posti dirigenziali, dall’altro resta assai ristretta la loro presenza in seno ai consigli di amministrazione delle Pmi, stabile intorno al 14% dal 2011. C’è quindi ancora molta strada da fare per giungere a un’effettiva parità tra i sessi, soprattutto tra le gerarchie delle grosse imprese.
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