Come rivalorizzare un villaggio quasi fantasma
Lungo il passo del Giulia, nella Val Sursette, vi è un piccolo villaggio dove ormai vivono appena una ventina di persone. Eppure, fino a inizio Novecento era un importante borgo di transito. Ora un progetto vorrebbe rilanciarlo.
Il villaggio fondato dai Walser di cui si trova menzione per la prima volta nel 1521 era un luogo di transito obbligato nel XIX secolo per chi dalla Svizzera interna voleva recarsi in Engadina. Qui infatti venivano cambiati i cavalli delle diligenze e molti viaggiatori pernottavano al Posthotel Löwen.
Da qui passarono personalità come il presidente statunitense Grover Cleeland o la duchessa Maria Adelaide di Cambridge.
La situazione cambiò però drasticamente nel 1903, con l’apertura della linea dell’Albula della Ferrovia Retica. I pernottamenti nell’albergo passarono da più di 22’000 nel 1900 a poco più di 1’500 nel 1908.
E il villaggio, che aveva contato fino a 150 persone a inizio Novecento, iniziò a svuotarsi. Oggi, nel borgo situato a 1’481 metri d’altezza vivono appena venti persone e l’albergo, ancora aperto, è in pericolo.
Un progetto portato avanti dalla Fondazione OrigenCollegamento esterno vorrebbe ora rivalorizzare e rilanciare il borgo alpino. La Villa Bianca, una casa costruita nella seconda metà del 1800 che rischiava di essere abbattuta perché creava una strettoia al traffico, dovrebbe essere spostata di alcuni metri e trasformata in polo culturale. Per concretizzare il progetto, la fondazione deve però raccogliere circa cinque milioni di franchi.
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