Lotta al terrorismo, la Svizzera affila le armi
Inasprire le pene per i reati di terrorismo, pur tutelando i principi liberali della Svizzera, e rafforzare la cooperazione internazionale. Il Consiglio federale propone una modifica mirata del diritto penale per agire in maniera più efficace contro la minaccia jihadista.
Il progetto di leggeCollegamento esterno presentato dal governo sarà in consultazioneCollegamento esterno fino al 13 ottobre. Con le modifiche, si integrerebbe nel Codice penale la Legge federale del 2014Collegamento esterno che vieta in Svizzera i gruppi a-Qaeda, autoproclamato Stato islamico e le organizzazioni associate.
Passibili di pena saranno il reclutamento, l’addestramento e i viaggi all’estero a fini terroristici per tutti i gruppi ma anche per gli autori che agiscono da soli.
Nel 2016 in Svizzera
- 497 utenti di Internet identificati per propaganda jihadista
- 5202 controlli sulle domande d’asilo
- 14 richieste d’asilo che il Servizio attività informative della Confederazione (SIC) ha consigliato di respingere
- 122 divieti d’entrata in Svizzera emessi dalla polizia federale
- 107 di queste persone sopettate di terrorismo o sostegno a gruppi vietati
Complessivamente
- 60 procedimenti penali in corso contro aderenti all’Isis o simili o aspiranti tali
- 81 persone partite dalla Svizzera per la jihad
- 30 con passaporto elvetico
L’esecutivo intende inoltre rendere più chiara la disposizione penale contro la criminalità organizzata introdotta negli anni Novanta per contrastare le organizzazioni mafiose (art. 260ter CPCollegamento esterno), esplicitando che si applica anche alle organizzazioni terroristiche.
Pene più severe e cooperazione internazionale
La pena massima per il sostegno o la partecipazione a un’organizzazione terroristica passerebbe da 5 a 10 anni, quella per i capi di organizzazione criminale o terroristica a 20 anni.
Il Consiglio federale propone inoltre una migliore cooperazione internazionale nell’ambito dell’assistenza giudiziaria e della lotta al finanziamento del terrorismo.
Attualmente, la Svizzera può trasmettere ad altri paesi informazioni rilevanti per le loro indagini solo quando la procedura di assistenza giudiziaria è formalmente conclusa, mentre in futuro si dovrebbe passare a un’assistenza “dinamica” -che velocizzi e faciliti la cooperazione con la trasmissione anticipata- e non è esclusa l’istituzione di squadre investigative comuni.
Misure di polizia e piano anti-radicalizzazione
Parallelamente, il Consiglio federale sta lavorando ad altri due progetti destinati a combattere il terrorismo. Nel corso del 2017 saranno poste in consultazione le misure preventive adottabili dalla polizia contro potenziali criminali al di fuori di un procedimento penale.
Il governo intende pure approvare un piano d’azione nazionale contro la radicalizzazioneCollegamento esterno e l’estremismo violento, attualmente in elaborazione.
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