Per CHWOLF l’abbattimento dei lupi è illegale
L'associazione CHWOLF ha presentato un ricorso contro le autorizzazioni di abbattimento dei lupi in Ticino, Grigioni, San Gallo, Vallese e Vaud.
Per CHWOLF le autorizzazioni di abbattimento dei lupi sono illegittime e per questo motivo ha presentato un ricorso all’autorità di vigilanza contro i cantoni Ticino, Grigioni, San Gallo, Vallese e Vaud. La speranza dell’associazione è che questa mossa possa fermare l’uccisione dei grandi predatori.
In una nota diffusa venerdì, l’associazione per la tutela del lupo sottolinea che anche se la grande caccia è iniziata lo scorso primo dicembre, fino a oggi l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) non ha pubblicato il decreto di approvazione delle richieste inoltrate dai cinque Cantoni e non ha neppure revocato l’effetto sospensivo di eventuali ricorsi contro tale decreto. Le licenze di tiro rilasciate dai Cantoni in questione sono quindi illegittime e i lupi già uccisi sono stati abbattuti illegalmente.
Secondo CHWOLF, la Confederazione viola la volontà popolare e anche la Convenzione di BernaCollegamento esterno con la sua attuale politica di abbattimento. Quest’ultima, ratificata da 46 Paesi – europei e non – stabilisce che il lupo è una specie strettamente protetta. A inizio mese l’associazione ha presentato un ricorso proprio presso la Convenzione di Berna contro gli abbattimenti autorizzati dalle autorità federali.
Cosa è CHWOLF?
L’associazione CHWOLF, con sede ad Einsiedeln, nel canton Svitto, è un’organizzazione che si impegna per la protezione del lupo e per una sua convivenza pacifica con gli esseri umani. “I lupi sono una parte importante dell’intero ecosistema e la loro presenza ha un impatto significativo sulla biodiversità e sulla salute di flora e fauna. Dove ci sono i lupi, le foreste e le popolazioni di selvaggina sono più sane”. (da chwolf.org)
Abbattimento preventivo
Il primo novembre il Consiglio federale ha approvato una modifica dell’ordinanza sulla caccia facendola entrare in vigore a tempo determinato. Essa autorizza i Cantoni, a partire dal primo dicembre, ad abbattere esemplari di lupo per prevenire futuri danni, ma non a intervenire a posteriori, quando il danno è già stato causato.
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Lo scorso 28 novembre l’UFAM ha autorizzato l’eradicazione preventiva di 12 dei 13 branchi insediati nel territorio di cinque cantoni. L’unica eccezione è quella riguardante il branco in Valle Onsernone (canton Ticino): constatando che negli ultimi 12 mesi non si sono verificate predazioni in situazioni protette, le autorità federali hanno respinto la richiesta di abbattimento presentata dal Cantone.
Da allora, le organizzazioni per la tutela della natura hanno presentato diversi ricorsi al Tribunale amministrativo federale (TAF) che hanno avuto un effetto sospensivo sulle autorizzazioni di abbattimento. Effetto sospensivo che l’UFAM ha chiesto al TAF di sospendere.
La situazione del lupo in Svizzera
Estinto per diverso tempo, nel 1996 il lupo è tornato in Svizzera, arrivando dall’Italia, dove non era mai stato completamente eradicato.
Presente soprattutto nelle Alpi e Prealpi, sta ricolonizzando in modo naturale tutto l’arco alpino e la sua presenza è stata confermata in 20 cantoni (Argovia, Appenzello Esterno, Appenzello Interno, Berna, Friburgo, Glarona, Grigioni, Lucerna, Neuchâtel, Nidvaldo, Obvaldo, San Gallo, Svitto, Turgovia, Ticino, Uri, Vaud, Vallese, Zugo e Zurigo). Fino al 2012 si è trattato di esemplari singoli, ma in quell’anno è stata documentata la formazione del primo branco svizzero, ossia quella della Calanda, tra Grigioni e San Gallo.
Attualmente nella Confederazione si contano circa 300 lupi, suddivisi in 32 branchi. Una crescita esponenziale: alla fine del 2022 la fondazione KORA, Ecologia dei carnivori e gestione della fauna selvatica, documentava 18 branchi per 240 esemplari.
Noi umani non siamo ancora pronti per il ritorno di questi animali selvatici. Abbiamo dimenticato come convivere con loro e molte greggi di pecore sono ancora protette in modo inadeguato o non lo sono affatto.
(dal sito chwolf.org)
Ed è proprio questa rapida crescita che preoccupa contadini e allevatori. Anche perché il lupo non ha predatori naturali in Svizzera e quindi si può muovere indisturbato per nutrirsi e per farlo attacca sempre più spesso il bestiame.
Tutti questi fattori hanno portato la Confederazione a decidere di autorizzare le uccisioni fino a portare il numero di branchi a un minimo di 12.
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