Utile in calo del 22% per Credit Suisse
Credit Suisse ha registrato nel 2020 un calo del 22% dell'utile netto a 2,7 miliardi di franchi. Come atteso, a pesare sul risultato del secondo gruppo bancario svizzero sono stati gli ingenti costi per cause legali e gli accantonamenti effettuati per far fronte all'eventuale deterioramento di crediti concessi alla clientela per 1,1 miliardi.
Il risultato prima delle imposte è crollato del 27% a 3,5 miliardi di franchi, rende noto giovedì lo stesso istituto. La gestione patrimoniale, dove CS ha attirato 19,4 miliardi di nuovi capitali, ha ottenuto una performance operativa giudicata forte grazie a una crescita delle operazioni. Nel complesso, la banca gestiva a fine 2020 capitali per circa 1500 miliardi di franchi, in leggero aumento rispetto a quanto registrato alla fine dell’anno precedente.
Nel 2019, la banca aveva archiviato l’esercizio con un utile netto di 3,42 miliardi, in aumento del 69% su base annua complici anche effetti straordinari.
Quarto trimestre in rosso
La perdita nel quarto trimestre 2020 è stata di 353 milioni di franchi, contro un utile di 852 milioni dell’anno prima, indica Credit Suisse.
L’istituto ha accantonato 988 milioni di dollari per la risoluzione di cause legali legate alle sue attività sui mutui negli Stati Uniti ai tempi della crisi finanziaria e ha operato una rettifica di valore di 414 milioni di dollari sulla sua quota di minoranza nella gestione di attivi che la banca detiene in York Capital Management, una società di investimento americana. Entrambe le operazioni sono state contabilizzate nel quarto trimestre.
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 18.02.2021)
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