I Verdi all’attacco del governo federale
La presidente dei Verdi Regula Rytz ha annunciato di essere interessata a entrare nel governo federale. Con la sua disponibilità, i Verdi - recenti vincitori delle elezioni federali - vogliono cambiare la distribuzione fra i vari partiti delle poltrone in Consiglio federale (la cosiddetta formula magica).
La prima formula magica fu introdotta nel 1959 e resistette fino alla fine degli anni ’80. Il fatto che oggi invece sia più frequentemente sotto pressione è dovuto alla frammentazione del panorama politico.
Al momento, la composizione è la seguente: due UDC (Unione democratica di centro), due PS, due PLR (liberali) e un PPD (democristiani).
Dopo il successo dello scorso 20 ottobre, i Verdi ambiscono ora a un adeguamento della formula, che permetterebbe loro di strappare un posto nell’esecutivo ma anche di rispettare, come il partito ha più volte sottolineato, la volontà dei cittadini.
Attualmente, con il 13,2% delle preferenze, gli ecologisti sono davanti al PPD (11,4%) e inseguono da vicino PS (16,8%) e soprattutto PLR (15,1%), entrambi con un doppio rappresentante in governo.
A rischio il seggio liberale
A rischiare grosso sarebbe dunque il PLR e in particolare, a quanto si dice, il ministro degli esteri Ignazio Cassis. Se si guarda all’aritmetica pura (due seggi in Consiglio federale corrisponderebbero al 28,57% dei voti), solo la presenza di due UDC (25,6%) è legittima, mentre anche le due poltrone socialiste faticano a giustificarsi.
Addirittura, sommando il 13,2% dei Verdi e il 7,8% dei Verdi liberali, matematicamente l’ala ecologista potrebbe pretendere due consiglieri federali. Tuttavia non si tratta di uno scenario realistico. Un partito deve infatti soddisfare numerosi criteri per puntare al governo, per esempio a livello di rappresentanza minima in entrambe le Camere.
Gli ecologisti decideranno venerdì la loro strategia per l’elezione del Consiglio federale, in cartellone l’11 dicembre.
La consigliera nazionale bernese Regula Rytz è la prima verde a farsi avanti pubblicamente. Non hanno escluso una loro candidatura nemmeno il consigliere di stato ginevrino Antonio Hodgers e il consigliere nazionale di Zurigo Bastien Girod. Al contrario, diversi altri esponenti si sono ritirati dalla corsa ancor prima di iniziarla, fra cui il sindaco di Berna Alec von Graffenried e l’ex presidente del Nazionale Maya Graf.
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