Pattuglie miste italo-svizzere nei Grigioni
Pattuglie miste di polizia, svizzere e italiane, saranno operative dal prossimo anno in Valposchiavo, Bregaglia, Val Monastero e altre aree del Canton Grigioni. Le prime due giornate di formazione in vista di questa cooperazione internazionale, che mira a rafforzare la lotta alla criminalità nelle zone di confine, si sono tenute in settimana.
Le nuove unità saranno composte di militari dei Carabinieri e agenti della Polizia di Stato italiana da una parte, e agenti della Polizia cantonale grigionese e funzionari dell’Amministrazione federale delle dogane AFD (guardie di confine) dall’altra. Copriranno le province di Bolzano e Sondrio e il corrispettivo versante svizzero, incluse l’Engadina, la Mesolcina e la Valle del Reno.
Lunedì e martedì, una trentina di militi ha preso parte a Poschiavo a una formazione sulla legislazione vigente nella Confederazione e nella vicina Repubblica. La terza e la quarta giornata di apprendimento si terranno nel corso del mese di dicembre a Silandro, in Val Venosta.
Con questa nuova strategia, la Cantonale grigionese si attende una migliore copertura nella regione di confine, considerata ora -si legge in una notaCollegamento esterno– “un unico spazio entro il quale si muove la criminalità”.
I precedenti
Da una decina d’anni, nella zona di frontiera con l’Austria, la polizia grigionese, sempre di concerto con l’Amministrazione federale delle dogane AFD, esegue controlli congiunti con le autorità d’oltre confine.
In Ticino, la collaborazione tra Svizzera e Italia nello stesso ambito ha portato prima alla creazione del Centro di Cooperazione di Polizia e Doganale CCPDCollegamento esterno, all’apertura di un ufficio detto binazionale (nel quale funzionari e agenti delle forze di autorità e forze dell’ordine delle due parti collaborano per velocizzare le operazioni di riammissione ordinarie e semplificate di persone fermate) e, da qualche mese, all’impiego di pattuglie miste.
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