Incidente aereo: forse uno stallo, poi il caldo
Dopo il cordoglio, è il momento degli interrogativi su cosa abbia causato i due incidenti aerei che sabato in Svizzera, a poche ore di distanza l'uno dall'altro, sono costati la vita a 24 persone.
Lo schianto, poco prima delle 10, di un monomotore Socata TB-10 in territorio di Hergiswil, canton Nidvaldo, è costato la vita a un’intera famiglia: padre, madre e due figli minorenni.
Sette ore più tardi, la tragedia si ripete sul Piz Segnas, sopra Flims, in territorio del canton Grigioni. A cadere è uno trimotore d’epoca Junkers Ju-52; perdono la vita 17 passeggeri e tre membri d’equipaggio.
È su questo secondo crash che il TelegiornaleCollegamento esterno della Radiotelevisione svizzera, in attesa del responso dell’inchiesta ufficiale, traccia delle ipotesi insieme a un esperto.
Il caldo: non più di una concausa
Daniel Affolter è pilota, presidente del Museo dei velivoli d’epocaCollegamento esterno di Altenrhein e presidente dell’Associazione svizzera dei proprietari di velivoli e dei piloti svizzeri.
Un’ipotesi piuttosto credibile, spiega, è quella dello stallo. Concausa potrebbe essere stata l’aria calda e meno densa, che può ridurre le prestazioni del motore.
Il caldo è un fattore sul quale, lunedì con uno scritto, l’Associazione dei piloti ha reso attenti i suoi membri e che potrebbe anche essere stato sottovalutato da piloti esperti che conoscevano la rotta come quelli della JU air.
Severi controlli sui vecchi aerei
Escluso invece che l’età avanzata del mezzo costituisse un problema per il volo: i velivoli storici sono sottoposti a severi controlli.
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