Il Natale della patria festeggiato tra i “vignaioli”
Per il Primo Agosto, ricorrenza del patto stipulato nel 1291 dai cantoni Uri, Svitto e Untervaldo cui si fa risalire convenzionalmente la nascita della Confederazione, si sono tenute come da tradizione celebrazioni in tutto il paese, con un focus particolare a Vevey.
Alla Fête des Vignerons si sono esibiti due simboli nazionali, la Guardia pontificia svizzera e la Pattuglia aerea. Tra gli ospiti anche il presidente Ueli Maurer che davanti alle migliaia di spettatori che gremivano l’Arena ha voluto lodare le tradizioni, i valori e le radici della Svizzera, “che si ritrovano nell’emblematico lavoro della vigna”. Ma è stato un tour de force anche per i suoi sei colleghi di governo che a poco più di due mesi e mezzo dalle elezioni federali non si sono lasciati sfuggire l’occasione per celebrare il natale della patria.
La la ricorrenza è stata festeggiata in vari modi in numerosissime località del paese, con fuochi d’artificio, sagre e falò accesi sui monti. Lo storico praticello del Grütli (UR) è stato teatro dell’omaggio alla Federazione svizzera dei pompieri, che festeggia i 150 anni, e gli eletti comunali. Ma oltre 150’000 confederati hanno approfittato del brunch in fattoria, visitando le oltre 350 aziende agricole che hanno aderito all’iniziativa della Federazione svizzera dei contadini. Un’occasione per degustare i prodotti locali elvetici e far conoscere il mondo della campagna.
L’allocuzione di Maurer
Il momento istituzionale, rappresentato dalla tradizionale allocuzione del paese del presidente della Confederazione, spettava al responsabile del Dipartimento delle finanze Ueli Maurer che nel suo discorso televisivo ha voluto sottolineare “il fil rouge che percorre i nostri 700 anni e più di esistenza” costituito dalla “la lotta per la libertà e l’indipendenza”.
Il consigliere federale zurighese ha definito il modello del successo elvetico “un’eredità che abbiamo ricevuto dai nostri antenati per un periodo limitato” e che noi trasmetteremo ai nostri figli. “Le critiche che provengono dall’esterno, ma anche la stabilità incerta e la mancanza di coraggio sul piano interno sono pericoli reali”, ha detto ancora il presidente della Confederazione, che non ha esplicitamente menzionato l’UE e l’accordo quadro istituzionale che divide gli svizzeri.
Gli auguri di Trump
Per certi versi inattesi gli auguri inviati dal presidente USA Donald Trump che attraverso una nota dell’ambasciata a Berna ha osservato che, “mentre riflettete sulla vostra orgogliosa storia, la prosperità e il successo della Confederazione svizzera, sappiate che gli Stati Uniti apprezzano molto la vostra amicizia e il vostro costante impegno per i nostri interessi comuni”.
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