La procedura celere d’asilo funziona
Il sistema delle procedure accelerateCollegamento esterno per l'esame delle richieste d'asilo funziona, benché vi siano ancora aspetti da migliorare. Lo ha dichiarato giovedì il direttore della Segreteria di Stato della migrazione Mario Gattiker, che ha presentato un bilancio a poco meno di un anno dall'entrata in vigore della revisione della Legge sull'asilo (1° marzo 2019).
Le procedure d’esame durano ora, in media, 50 giorni. Il numero di persone che lasciano la Svizzera volontariamente è salito di circa un terzo, ha aggiunto l’alto funzionario, minimizzando l’aumento della percentuale di decisioni impugnate davanti al Tribunale amministrativo federale (TAF), ovvero il 33% a fronte del 31 del vecchio sistema.
Secondo Mario Gattiker, la percentuale di ricorsi a lungo termine oscilla attorno al 30%. Ciò significa pur sempre che due decisioni su tre vengono accettate dal diretto interessato, sottolinea, segno a suo dire che i collaboratori della SEMCollegamento esterno fanno un lavoro di qualità, nonostante il cambiamento radicale del sistema, che prevede tra l’altro la consulenza legale gratuita per i richiedenti asilo.
L’avvocato serve
Patrocinio che farebbe anche aumentare il grado di accettazione dei responsi negativi, poiché i migranti vengono informati tempestivamente dai loro legali sul sistema d’asilo svizzero e le loro reali opportunità.
Con le procedure celeri, ha spiegato il direttore della SEM, ci si pone l’obiettivo di liquidare nel minor tempo possibile i casi chiaramente infondati, facendo in modo che chi viene accolto possa integrarsi rapidamente.
Cosa è cambiato. Grazie alle procedure celeri (35 giorni in media), i diretti interessati apprendono in tempi brevi se saranno ammessi o dovranno lasciare la Svizzera. Durante questo periodo, il richiedente soggiorna in un Centro federale d’asiloCollegamento esterno. Per un quinto delle domande d’asilo si fa capo invece alla procedura ampliata (in media, 100 giorni), che prevede che i postulanti siano assegnati a un Cantone.
Le domande d’asilo hanno registrato un forte calo negli ultimi anni in Svizzera. Il dato 2019 (14’269 richieste), è in diminuzione del 6,5% rispetto al 2018 ed è il più basso dal 2007.
Benché siano il gruppo che fa registrare il numero più alto nel 2019, il numero di richieste da parte di eritrei è in calo. Il dato (2899) include le nascite sul suolo elvetico e i ricongiungimenti familiari.
Partenze volontarie
Il nuovo sistema dei Centri federali d’asilo consente di trattare le richieste in un unico luogo. Anche i richiedenti che non hanno diritto a rimanere possono avvalersi del patrocinio gratuito di un legale e hanno inoltre accesso alla consulenza per il ritorno.
Prima una persona decide di partire e maggiore sarà il sostegno che le è corrisposto, ciò che spiega i progressi nell’ambito delle partenze volontarie.
Le critiche
Non è noto quanti siano i ricorsi accolti dal TAF; Gattiker ha solo precisato che molte sentenze riguardano la stato di salute dei richiedenti o le difficoltà a rimpatriarli, e non la procedura accelerata in sé.
Secondo l’Aiuto svizzero ai rifugiati -che critica l’approccio della SEM, rimproverandola di concentrarsi sulla velocità a scapito di correttezza e qualità- i reclami accolti sarebbero uno su tre.
A detta di Gattiker, il sistema si trova in una fase di ottimizzazione, che va fatta anche con l’aiuto dei tribunali e le loro sentenze, un fatto del tutto normale in uno Stato di diritto.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.