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La festa nazionale tra bandiere, fuochi d’artificio e discorsi

La bandiera svizzera mentre viene srotolata sul Säntis.
La bandiera svizzera (80mx80m) mentre viene srotolata sul Säntis. Keystone / Benjamin Manser

La storia vuole che la Confederazione sia stata fondata il primo agosto 1291, ovvero 728 anni fa. Così in questa data ogni anno si festeggia il natale della patria, tra bandiere sventolanti un po' ovunque, fuochi d'artificio e tanti discorsi programmati nelle piazze svizzere.

La tradizione vuole che il presidente della Confederazione (ricordiamo che cambia ogni anno) tenga il discorso ufficiale nelle quattro lingue. Suo dunque il discorso più atteso il primo di agosto. Ma tutti i politici – conosciuti e meno conosciuti – trovano comunque una piazza che li ospiti dove tenere il loro discorso.

Per l’occasione il nostro inviato a Berna ha intervistato il presidente Ueli Maurer. Nell’intervista, Maurer parla anche dei rapporti della Svizzera con l’Unione Europea, dell’anno – il 2019 – contraddistinto dallo sciopero delle donne e dalle proteste a favore di una politica climatica più attenta. E per quel che concerne lui e il suo futuro ammette: alla pensione “ci penso, certo ma a dicembre mi ripresenterò per altri quattro anni. Se verrò rieletto resterò dunque fino al 2023”. Ecco l’intervista:

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Ogni primo d’agosto che si rispetti è contraddistinto dai fuochi d’artificio. Diverse volte negli scorsi anni sono stati vietati a causa del perdurare della siccità. Quest’anno, seppure molto caldo, questo problema non c’è (anche grazie alle recenti piogge) così i fuochi d’artificio ufficiale organizzati in tantissime località e i fuochi privati, illumineranno i cieli svizzeri.  Ma c’è anche chi ritiene che i fuochi d’artificio siano poco rispettosi dell’ambiente e che dunque vadano vietati:

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La bandiera è il simbolo di un paese. Quella elvetica è un po’ particolare: è infatti quadrata come quella del Vaticano. L’origine della bandiera risale al 1339 durante la battaglia di Laupen, nel Canton Berna. Per distinguersi dagli altri combattenti, i soldati svizzeri si cucirono una croce bianca sulla propria corazza.

Ma è solo a partire dal 1848, con la nascita della Svizzera moderna, che la bandiera rossa con la croce bianca è diventata definitivamente l’emblema della nazione.

La più grande è quella che viene fissata ogni anno sulla roccia di Säntis, nella regione del Lago di Costanza, a oltre 2500 metri di altitudine: per questo primo d’agosto 2019 però non ci sarà, per colpa del maltempo. 

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