Privilegi fiscali per ricchi stranieri, domenica si vota
Un'iniziativa popolare ne chiede l'abolizione; svizzeri alle urne anche per decidere il futuro delle riserve d'oro e vagliare una proposta contro la sovrappopolazione
Anche in anni non elettorali, gli svizzeri sono chiamati più volte alle urne. A livello federale, l’adozione di una legge è sottoposta a referendum (vincolante) se lo chiedono 50 mila aventi diritto al voto, mentre le modifiche alla Costituzione decise dal Parlamento devono sempre passare al vaglio di una consultazione popolare.
Non di rado, però, la richiesta di emendare la Carta fondamentale viene proprio’dal basso’, attraverso la raccolta di 100 mila firme. È l’iniziativa popolare1, strumento tipico della democrazia diretta.
Domenica 30 novembre gli svizzeri si esprimeranno su tre iniziative: Abolizione dell’imposizione forfettaria, “Stop alla sovrappopolazione” e “Salvate l’oro della Svizzera”.
“Basta ai privilegi fiscali dei milionari”
L’iniziativa mira ad abolire la cosiddetta imposizione forfettaria (o ‘secondo il dispendio’), concessa a circa 6000 facoltosi stranieri che vivono in Svizzera ma non vi esercitano attività lucrativa. Le tasse, per queste persone, non sono calcolate in base a reddito e patrimonio, bensì in funzione delle spese sostenute per mantenere il proprio tenore di vita2.
Nel 2012, la tassazione dei cosiddetti ‘globalisti’ (5634 contribuenti) ha fruttato 695 milioni di franchi (ripartiti tra Confederazione, cantoni e comuni). Consiglio federale e Parlamento hanno dunque respintoCollegamento esterno l’iniziativa3, e non solo per il gettito: l’imposizione forfettaria ha una lunga tradizione in alcune regioni del Paese.
Secondo il comitatoCollegamento esterno d’iniziativa, tale tradizione lede il principio dell’uguaglianza giuridica e compromette l’etica fiscale. Inoltre, si controllerebbe raramente che i ‘globalisti’ risiedano effettivamente in Svizzera o che non gestiscano attivamente i loro affari da qui. La partenza di alcuni super-ricchi dai cantoni che hanno abolito l’imposta, peraltro, sarebbe stata compensata dalle maggiori tasse pagate dai globalisti rimasti.
Ecopop
“Stop alla sovrappopolazione, sì alla conservazione della basi naturali della vita”. In una parola: Ecopop. Per gli iniziativisti, occorre limitare l’aumento demografico per scongiurare la cementificazione, l’esaurimento delle risorse naturali, il collasso delle assicurazioni sociali, la saturazione delle vie di comunicazione.
Ma come? I promotoriCollegamento esterno di Ecopop propongono un limite all’immigrazione annua: 0,2% netto. Allo stato attuale, significa che la differenza tra immigrati ed emigrati non potrebbe superare le 17’000 persone.
La Svizzera, inoltre, dovrebbe investire almeno il 10% dei fondi destinati ai paesi in via di sviluppo nella pianificazione familiare volontaria (informazione e contraccezione).
Anche per quest’ultima richiesta, definita ‘pretenziosa e paternalistica’, Consiglio federale e Parlamento respingonoCollegamento esterno l’iniziativa, che non ritengono adatta a preservare “le basi naturali della vita” poiché non fa preciso riferimento a un impiego parsimonioso di acqua, suolo aria o energia.
“Salvate l’oro della Svizzera”
Gli iniziativistiCollegamento esterno chiedono che le riserve auree della Banca nazionale svizzera costituiscano almeno il 20% degli attivi dell’istituto centrale. Non solo: le riserve dovrebbero essere interamente depositate in Svizzera e la Costituzione dovrebbe vietarne la vendita.
A impressionare i promotori fu, nel 2000, la vendita di 1550 tonnellate d’oro (su una riserva di 2590). Una quantità considerata ‘eccedente’, dalle Autorità, poiché il metallo prezioso non ha più un ruolo centrale nel sistema monetario internazionale (né come mezzo di pagamento, né come ancora monetaria).
Per gli iniziativisti si trattava invece di “gioielli di famiglia”, che tra due o tre generazioni continueranno a “valere oro”, meno rischiosi -ritengono- degli investimenti in valuta estera4.
Governo e Parlamento, nel respingereCollegamento esterno l’iniziativa, ricordano come sia stato proprio l’acquisto di valuta estera a permettere alla Banca nazionale di garantire un tasso minimo di cambio con l’euro di 1,20.
L’obbligo a detenere in oro almeno un quinto degli attivi limiterebbe enormemente il margine di manovra dell’Istituto nel mantenere la stabilità dei prezzi e favorire lo sviluppo dell’economia. La BNS dovrebbe comprare spesso oro (bene che non produce interessi né dividendi) ma non potrebbe venderne: in caso di necessità (crisi internazionale), si dovrebbe aspettare una modifica della Costituzione.
Verso un triplice rifiuto
In un primo sondaggio, condotto in ottobre dall’istituto GfS di Berna per conto della Radiotelevisione svizzera, parevano delinearsi due ‘sì’ (Abolizione dell’imposizione forfettaria, Iniziativa sull’oro) e un ‘no’ (Ecopop).
A metà novembre, si registra un’inversione di tendenza: gli svizzeri sembrano intenzionati a respingereCollegamento esterno tutte e tre le iniziative, con uno scarto ancora contenuto sull’abolizione dei forfait fiscali.
1 A livello federale, l’iniziativa popolare può chiedere solo una modifica della Costituzione. A livello cantonale (ma non tutti i cantoni) esiste anche l’iniziativa popolare legislativa, che consente di presentare un progetto di legge. A entrambi i livelli, i cittadini possono raccogliere le firme perché si indica un referendum su una legge votata dal Parlamento.
2 Per la Confederazione, la tassazione forfettaria è un diritto per chi soddisfa i requisiti (tra i quali un livello minimo d’imposizione). I singoli cantoni, però, possono fissare le loro condizioni (sovranità fiscale) e 5 cantoni su 26 hanno abolito del tutto l’imposizione forfettaria. Tre quarti degli attuali ‘globalisti’ vive nei cantoni di Vaud, Vallese, Ticino e Ginevra.
3 Governo e Parlamento sono i primi ad esprimersi/votare il testo proposto da un’iniziativa popolare. Qualora ne condividano gli scopi ma non la formulazione, hanno la facoltà di presentare un ‘controprogetto’, che sarà anch’esso sottoposto a votazione popolare. Qualche settimana prima della consultazione, gli aventi diritto ricevono un opuscoloCollegamento esterno con approfondimenti sui temi in votazione e gli argomenti di favorevoli e contrari.
4 Quanto al prospettato obbligo di depositare tutto l’oro in Svizzera: gli iniziativisti dubitano che, in caso di grave crisi, un paese terzo sarebbe disposto a riconsegnare il metallo prezioso.
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