Prossima fermata: Alptransit
I grandi cambiamenti per le FFS, dopo l'apertura della galleria ferroviaria di base del San Gottardo
San Gottardo a fine 2016, Ceneri nel 2020. Per la mobilità in Svizzera, l’apertura delle nuove gallerie di base ferroviarie sarà un’autentica rivoluzione. E per le FFS, che saranno chiamate a veicolarla, si profilano cambiamenti sistematici a più livelli: nuove infrastrutture, nuovi treni, nuove capacità di trasporto per i passeggeri e il traffico merci. Il tutto, nel quadro di una sensibile diminuzione dei tempi di percorrenza.
Fra la realizzazione del corridoio di 4 metri, l’adeguamento delle tratte d’accesso alle gallerie di base e altri interventi sulle infrastrutture, sono molteplici gli interventi, finanziati dalla Confederazione, di cui le Ferrovie federali sono esecutrici. In Ticino spiccano, fra i lavori intrapresi dalle FFS, la ristrutturazione delle stazioni di Bellinzona e Lugano e la realizzazione del terzo binario fra Bellinzona e Giubiasco, in funzione dell’aumento delle capacità della rete. Quanto poi al materiale rotabile destinato a circolare nei tunnel di base, “da una parte c’è un adattamento per treni già in servizio, dall’altra la realizzazione di 29 nuovi treni costruiti appositamente da Stadler Rail per il transito nelle gallerie”, sottolinea la portavoce delle FFS Roberta Trevisan.
Una molteplicità di progetti, insomma, con costi complessivi nell’ordine di miliardi di franchi e con un sensibile impatto sulle capacità di trasporto. “Oggi, viaggiano quotidianamente attraverso la linea del San Gottardo circa 9’000 persone. Riteniamo che entro il 2025 questo numero raddoppierà. E già nel 2021 il flusso fra il Ticino e la Svizzera interna sarà di 15’000 viaggiatori al giorno“. Sul piano del traffico merci, dopo l’entrata in funzione della galleria di base del San Gottardo, le capacità della linea ferroviaria saranno di 5 treni all’ora per direzione. “Ma con l’apertura della galleria del Ceneri, e la realizzazione del corridoio 4 metri“, precisa Trevisan, “si arriverà ad una capacità di 6 treni merci all’ora“.
Potenziamenti inequivocabili. Fra gli utenti, però, non mancano certo i malumori per il supplemento tariffario che dovrebbe finire a carico dei passeggeri in transito sulla nuova linea del San Gottardo. Un rincaro, contestato anche da Stefan Meierhans, il Sorvegliante federale dei prezzi.
“È un aumento sostenuto anche dal Consiglio federale, che lo motiva nei termini di un miglioramento del servizio, vista l’entrata in funzione di nuove tratte e nuove gallerie, come già per il Lötschberg“, osserva Roberta Trevisan. La portavoce delle FFS precisa quindi la portata del rincaro, in funzione del percorso “alternativo” introdotto dall’Unione dei trasporti pubblici (UTP) fra Altdorf e Arbedo-Castione.
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“Un adeguamento nell’ordine di circa un franco”
Una volta entrata in funzione la nuova linea del San Gottardo, si porrà la questione dei costi legati all’esercizio della vecchia linea di montagna. L’attuale concessione giungerà infatti a scadenza a fine 2017. Per il suo rinnovo, si tratterà di scegliere fra due possibili varianti: il mantenimento dell’esercizio – come finora – nei termini di linea a lunga percorrenza finanziata dalle FFS, oppure una trasformazione in linea di trasporto regionale. Gli scenari possibili fanno discutere da tempo, poichè nel secondo caso ai cantoni interessati verrebbe richiesto un contributo finanziario. La scelta fra le due opzioni, come indica Trevisan, competerà all’Ufficio federale dei trasporti (UFT)
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Le prospettive per la vecchia linea di montagna
In Ticino, intanto, Bellinzona si appresta ad assumere il ruolo di “porta d’ingresso” nel cantone lungo la nuova linea di base del San Gottardo. Fervono i lavori di ristrutturazione della stazione cittadina, che nella sua nuova veste sarà inaugurata in ottobre. Ma nel clima d’attesa per l’entrata in servizio del nuovo tunnel, e per le sue potenzialità, si innestano anche le aspirazioni di Biasca. È infatti recente il successo di una petizione volta a chiedere due fermate giornaliere, nella località, per i treni della nuova linea. “È un’opzione difficile da intraprendere“, osserva però la portavoce delle FFS, sottolineando che fra la fine del 2016 e il 2020, l’attività dei cantieri lungo tutto l’asse nord-sud sarà intensissima. Quindi, effettuare nuove fermate, almeno per ora, “potrebbe compromettere la stabilità dell’orario“.
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La ristrutturazione della stazione di Bellinzona
La Svizzera si prepara intanto a festeggiare, a inizio giugno, il tanto atteso evento: la consegna ufficiale alle FFS della galleria di base del San Gottardo. Molteplici, come abbiamo visto, le implicazioni che avrà per la mobilità in Ticino. Per il cantone, tuttavia, sarà in questo senso ancora più determinante la prospettiva del 2020. “L’evento che rivoluzionerà il trasporto pubblico in Ticino sarà soprattutto l’apertura della galleria di base del Ceneri. Lugano, Bellinzona e Locarno saranno molto più vicine. Lugano e Bellinzona disteranno circa 15 minuti di treno, mentre Locarno e Lugano avranno un collegamento diretto, in 25 minuti“, rileva Roberta Trevisan, sottolineando che – a quel punto – il trasporto pubblico diverrà veramente concorrenziale rispetto a quello privato.
Alex Ricordi
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L’intervista a Roberta Trevisan, portavoce delle Ferrovie federali
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