Protezione dalle inondazioni, la Svizzera spende più dell’Italia
Le misure protettive contro le inondazioni sono costose, ma i loro benefici economici superano ampiamente i costi di ricostruzione in caso di catastrofe, secondo uno studio recente. La Svizzera è tra i Paesi europei con la maggior quota di popolazione esposta al rischio di inondazioni. È però anche tra quelli che investono di più nella prevenzione.
A fine ottobre, le immagini delle carcasse di automobili accatastate tra fango e macerie lungo le strade di Valencia, in Spagna, hanno fatto il giro del mondo. Sono scene di distruzione e sconcerto che si sono aggiunte a quelle provenienti da Italia, Francia, Germania e molti altri Paesi europei, colpiti nei giorni e nelle settimane precedenti da violente inondazioni.
Anche la Svizzera, con i suoi numerosi fiumi e torrenti, è confrontata con questo tipo di fenomeni. Quest’estate, le forti precipitazioni hanno causato vittime e ingenti danni nel sud del Paese.
>> Leggi: Come proteggere persone e villaggi dalle colate detritiche in Svizzera
Il cambiamento climatico aumenta la frequenza di questi eventi eccezionaliCollegamento esterno. C’è però una buona notizia: le misure di protezione contro le alluvioni sono efficaci. Il loro allestimento ha benefici economici dieci volte superiori ai costi di ricostruzione, secondo uno studioCollegamento esterno dello Swiss Re Institute, una divisione interna del riassicuratore elvetico Swiss Re che si occupa di analisi e ricerca sui rischi.
Danni delle alluvioni ridotti fino al 90%
Nel 2023, le inondazioni nel mondo hanno causato perdite economiche complessive per 52 miliardi di dollari (circa 45 miliardi di franchi), indica lo Swiss Re Institute. Gli eventi meteorologici estremi esacerbati dal cambiamento climatico e l’espansione urbana in aree potenzialmente soggette ad alluvioni faranno probabilmente aumentare i costiCollegamento esterno.
“Negli ultimi decenni tutti i Paesi europei hanno fatto numerosi investimenti per ridurre gli impatti delle inondazioni.”
Francesco Dottori, professore di idrologia alla Scuola universitaria superiore di Pavia
Tuttavia, se costruiti correttamente, dighe e argini possono ridurre i danni delle inondazioni costiere nelle aree densamente popolate dal 60 al 90%Collegamento esterno. Ad esempio, le misure adottate nel Regno Unito hanno protetto 100’000 proprietà immobiliari durante la tempesta Babet nell‘ottobre del 2023, secondo l’Agenzia dell’ambiente del Governo britannicoCollegamento esterno.
Veronica Scotti, responsabile settoriale presso Swiss Re, afferma in un comunicato che gli investimenti nell’adattamento climatico promuovono la stabilità economica e contribuiscono a mantenere le persone al sicuro.
Anche il fatto di limitare l’uso del suolo protegge la popolazione dalle inondazioni. Ad esempio, una foresta o una zona umida possono assorbire grandi quantitativi di acqua piovana e ridurre così il rischio di allagamento.
Un quinto della popolazione svizzera è esposto al rischio di inondazioni
Le alluvioni sono il pericolo naturale che provoca il maggior numero di danni in Svizzera, stando a un rapportoCollegamento esterno del 2021 dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio. Negli ultimi 40 anni, le inondazioni hanno colpito quattro Comuni elvetici su cinque e oggi un quinto della popolazioneCollegamento esterno è esposto a questo rischio.
In Svizzera molti edifici si trovano nella zona gialla di inondazione, spiega Olivia Romppainen, codirettrice del Laboratorio Mobiliare di ricerca sui rischi naturali dell’Università di Berna.
Nell’area gialla il pericolo è ritenuto basso, ma non possono essere esclusi gravi danni. Per gli edifici in questa zona, le misure di protezione locali – ad esempio, barriere che impediscono all’acqua di sommergere i parcheggi – potrebbero contribuire a prevenire molti danni, diceRomppainen.
Le alluvioni provocano meno vittime, ma più danni
In Europa, circa un decimo della popolazioneCollegamento esterno vive in una zona potenzialmente a rischio. I Paesi Bassi hanno la percentuale più alta: alla possibilità dell’esondazione dei grandi fiumi quali il Reno si aggiungono le inondazioni causate dal mare.
“Negli ultimi decenni tutti i Paesi europei hanno fatto numerosi investimenti per ridurre gli impatti delle inondazioni, sia in opere strutturali sia nei sistemi di allerta”, afferma a SWI swissinfo.ch Francesco Dottori, professore di idrologia alla Scuola universitaria superiore di Pavia, in Italia. Dottori è autore di un recente studioCollegamento esterno sulle strategie per mitigare il rischio di alluvioni in Europa.
Allo stesso tempo, però, c’è stato un forte aumento delle zone edificate nelle aree soggette a inondazioni. La conseguenza è che oggi le alluvioni catastrofiche provocano in media molte meno vittime rispetto al passato, ma maggiori danni economici, sottolinea.
Inoltre, numerose opere di difesa esistenti potrebbero non offrire più una protezione adeguata contro inondazioni sempre più frequenti e distruttive. Questo problema si è drammaticamente visto nelle recenti alluvioni in Emilia-Romagna, nel nord Italia, in cui diverse aree sono state allagate ripetutamente in meno di due anni, dopo che per decenni non si erano verificate inondazioni rilevanti, osserva Dottori.
300 milioni di franchi per prevenire le inondazioni in Svizzera
L’Agenzia europea per l’ambiente afferma di non disporre di statistiche sugli investimenti nazionali nelle misure di protezione contro le alluvioni. La Commissione europea stima la cifra complessiva nei Paesi dell’UE a circa 3 miliardi di euro all’annoCollegamento esterno, sulla base della media del periodo 2011-2015 e di dati parziali. Si tratta di circa 6 euro per persona.
I Paesi Bassi hanno investito oltre 700 milioni di euro all’anno. Germania, Francia, Italia e Austria hanno stanziato una cifra compresa tra i 220 e i 350 milioni, come illustra il grafico seguente:
La Svizzera investe circa 300 milioni di franchi all’anno (320 milioni di euro) nella protezione contro le alluvioni, indica a SWI swissinfo.ch l’Ufficio federale dell’ambiente. Sono in media 33 franchi (circa 35 euro) per abitante. Il Governo federale stanzia circa 120 milioni, il resto è a carico di Cantoni e Comuni.
Informare la popolazione e allestire sistemi di allerta efficaci
Per Francesco Dottori, le priorità non sono solo di costruire nuove opere di difesa contro le inondazioni e di verificare il grado di protezione offerto dalle strutture esistenti alla luce dei cambiamenti climatici. “L’aspetto più urgente è rendere la popolazione consapevole e informata dei rischi legati alle inondazioni nel territorio in cui vive”, afferma.
Nonostante tutti gli Stati membri dell’UE abbiano sviluppato mappe delle aree a rischio, prosegue, molte persone ignorano di vivere in aree inondabili o sottovalutano il rischio che questo comporta.
Una popolazione informata può adottare un comportamento corretto. Ad esempio, limitando quanto possibile gli spostamenti in caso di forti precipitazioni o allerte meteo, predisponendo delle barriere di protezione per le case e stipulando assicurazioni contro i danni delle inondazioni.
È inoltre fondamentale mettere a punto sistemi efficaci per allertare la popolazione, sostiene Dottori. “Sapere che un’alluvione potrebbe avvenire a breve e sapere come comportarsi può salvare moltissime vite”.
A cura di Sabrina Weiss
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.