Quel vanto francese anche un po’ svizzero
È il vanto dei parigini e il simbolo della città. La Torre Eiffel prese il nome del suo progettista e costruttore Gustave Eiffel che la eresse in occasione dell’Esposizione universale del 1889. Doveva essere una costruzione effimera. Oggi è considerata uno dei monumenti a pagamento più visitati del pianeta. La storia è davvero questa? Non proprio.
Il nome Maurice Köchlin non dice molto alla maggior parte delle persone. La sua storia inizia nel 1856 a Mulhouse, centro industriale francese poco lontano dalla frontiera elvetica. Diventata ricca grazie al tessile e alla chimica con il sostegno dei banchieri basilesi, allo scoppio della guerra franco-prussianaCollegamento esterno, Mulhouse passa in mani tedesche. La famiglia KöchlinCollegamento esterno decide così di ritornare in Svizzera. Maurice frequenta il Politecnico di Zurigo e riprende il passaporto rossocrociato che la sua famiglia già possedeva prima di stabilirsi in Francia.
Incontro decisivo
Al Politecnico di Zurigo Köchlin fa l’incontro decisivo che cambierà il corso della sua vita. All’ateneo zurighese segue le lezioni del professor Karl CulmannCollegamento esterno, esperto di statica che insegna il metodo rivoluzionario delle cosiddette “travi scatolari”, che permette di innalzare edifici ad altezze mai viste prima. Maurice Köchlin è entusiasta di questo nuovo metodo. Talmente tanto che quando il grande costruttore parigino Eiffel – interessato a questa tecnica – chiede a Culmann di consigliargli uno studente, il professore zurighese non esita a fare il nome di Köchlin.
È così, verso la fine del 1879, Maurice Köchlin viene assunto dall’impresa di costruzioni metalliche e lavori pubblici fondata da Gustave Eiffel nel 1868. Tra i suoi lavori iniziali, anche la struttura in ferro della Statua della Libertà (sì, proprio quella di New York!) al fianco di un altro alsaziano, l’ingegnere Auguste Bartholdi, e il viadotto ferroviario di GarabitCollegamento esterno, in Alvernia: inaugurato nel 1884, sovrasta la vallata del fiume a 122 metri di altezza. E proprio con questo viadotto, Köchlin sperimenta dei pilastri che somigliano moltissimo alla futura torre (anche in questo caso l’opera è stata attribuita a Gustave Eiffel).
La nascita della torre
Arriviamo nel 1884. Maurice Köchlin ha 28 anni. Sebbene molto giovane, l’ingegnere elvetico viene nominato capo dell’ufficio di progettazione della ditta Eiffel. L’Esposizione universale del 1889, assegnata a Parigi, si avvicina e l’ingegnere svizzero per antonomasia, con i piedi ben saldi per terra, è anche un visionario. Progetta da solo una torre che raggiunge un’altezza simbolica di 1’000 piedi, ovvero 300 metri. Nessuno aveva mai osato tanto, nessuno era mai andato così in alto.
Sottoposto il progetto a Gustave Eiffel, inizialmente l’ingegnere francese non si mostra molto entusiasta, pur riconoscendo a Köchlin l’audacia dell’impresa. Anche se impressionato dall’altezza di 1’000 piedi, Eiffel preferirebbe la costruzione di un grande arco. Così Köchlin, insieme a un collega, tale Nouguier, rivede il suo progetto, aggiunge elementi (una sala esposizione al primo piano, mai costruita), ne toglie altri. Questa volta Eiffel rimane affascinato. Gustave Eiffel decide così di depositare il brevetto della torre e ricompra i diritti ai due ingegneri. In cambio offre l’uno per cento del costo di costruzione della torre.
Industriale influente e rinomato, Gustave Eiffel era probabilmente l’unico in grado di portare a termine il grande progetto. Köchlin, da parte sua, dirige la costruzione: nessuno dei 18’038 componenti dell’edificio lascia il sito di produzione senza la sua approvazione.
Simbolo della Francia e di Parigi
La storia poi la conoscono un po’ tutti. Nel gennaio del 1887 Gustave Eiffel vince il concorso indetto dall’Esposizione universale. La Torre Eiffel viene costruita in due anni, due mesi e cinque giorni e inaugurata il 31 marzo 1889, poco prima dell’apertura dell’esposizione (6 maggio – 31 ottobre 1889).
Doveva essere smontata dopo l’evento, ma visto il successo dell’opera e la solidità della costruzione, la Tour Eiffel – nonostante i numerosi detrattori – è rimasta lì dove è stata costruita. Oggi è uno dei monumenti a pagamento più visitati del pianeta, simbolo della Francia nel mondo, il vanto della città di Parigi. Pochi sanno che dietro a questo progetto audace c’è un ingegnere svizzero che ebbe a dire di Eiffel: “Ha fatto tutto il necessario, con la sua caratteristica perseveranza, per far adottare e realizzare il progetto”. Nessun rancore, nessuna gelosia.
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