C’erano tutti i presupposti per una guerra civile in Svizzera
Il 18 giugno i cittadini di Moutier decideranno se continuare a far parte del canton Berna o se aderire al canton Giura. Si dovrebbe trattare dell’ultimo capitolo della Questione giurassiana, un conflitto che è stato risolto in maniera pacifica e democratica. Eppure, sussistevano tutti i presupposti per portare a un’escalation. Il politologo Wolf Linder spiega come si è evitata una guerra civile.
«Nella storia della Svizzera abbiamo avuto in questo caso fortuna», dice Wolf Linder, quasi 40 anni dopo che il popolo svizzero ha accettato alle urne la creazione di un nuovo cantoneCollegamento esterno, il Giura.
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L’affermazione dell’ex professore di science politiche all’Università di Berna fa riflettere: la Svizzera, che dalla sua fondazione nel 1848 aveva conosciuto internamente soltanto la pace, ha rischiato di sprofondare in una guerra civile prima della storica votazione del 1978?
Il politologo rammenta innanzitutto che, come ogni nazione, anche la Svizzera è segnata dai conflitti. Le grandi linee erano o sono tutt’ora i fossati linguistici (tedesco/francese), religiosi (cattolici/protestanti), della città contro la campagna o ancora del capitale contro il lavoro (conflitto sociale).
A essere decisivo nel contenimento e nella risoluzione pacifica di questi e altri conflitti è stato il fatto che le linee di separazione non sono tutte parallele, secondo Linder. In Svizzera, a volte queste linee di conflitto si incrociano e attraversano vari fronti. C’è però un’eccezione: il conflitto per l’autonomia del Giura.
«In questo caso c’era una minoranza piuttosto povera, cattolica e francofona, che si batteva per separarsi dal canton Berna», spiega Linder. I giurassiani si sentivano discriminati dalla maggioranza bernese germanofona, protestante ed economicamente solida. Negli anni ’60 e ’70, hanno così dato vita a un forte movimento scissionistico popolare al motto di “Jura libre” (Giura libero).
A quell’epoca, la questione giurassiana avrebbe potuto degenerare in atti di violenza e persino in spargimenti di sangue. Il fatto che ciò non sia accaduto – fortunatamente, come dice Linder – è dovuto ai principi della moderazione e del sostegno democratico. I due fattori, ovvero la ricerca di una soluzione equilibrata al tavolo dei negoziati e la legittimazione dei risultati intermedi tramite votazioni popolari, sono fondamentali per il sistema democratico svizzero.
Quando questi meccanismi fanno difetto, può succedere una catastrofe. Lo dimostra la storia dell’ex Jugoslavia, rammenta Linder. Nella regione balcanica, tutte le linee di conflitto corrono parallele. Se poi si infiammano anche le linee di separazione etniche, le conseguenze possono essere terribili. Nel caso dei Balcani, i risultati sono stati una guerra civile sanguinaria e la fine della Jugoslavia.
Berna o Giura?
Moutier si trova sul confine tra il canton Berna e il canton Giura (creato nel 1978). Il comune ha un ruolo storico nella questione giurassiana: sebbene politicamente sia da decenni nelle mani dei separatisti, continua ad appartenere al canton Berna.
Il 18 giugno, i cittadini di Moutier si esprimeranno per la quinta volta (direttamente o indirettamente) sull’appartenenza cantonale. L’esito del voto è incerto ed è impossibili fare previsioni. La Confederazione invierà degli osservatori sul posto.
Traduzione dal tedesco di Luigi Jorio
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