Leasing di auto di lusso, al via processo per maxi-truffa
Si è aperto lunedì, nel canton Argovia, il processo per una maxi truffa (stimata a 17 milioni di franchi) che vede sul banco degli imputati l'ex titolare di una società che vendeva auto di lusso, fallita nel 2011. L'inchiesta è durata 6 anni ed è costata al cantone 3,4 milioni di franchi.
L’ex titolare della “SAR premium cars AG” con sede a Dintikon (nel canton Argovia), deve rispondere di cattiva gestione, truffa per mestiere e ripetuta appropriazione indebita.
L’inchiesta ha appurato appropriazioni indebite e truffe per un ammontare di almeno 17 milioni di franchi.
Il Ministero pubblico argoviese ha deciso lo scorso dicembre il rinvio a giudizio, al termine di un’indagine durata sei anni che si è rivelata estremamente complessa e costosa. Per poter smaltire tutti i 676 procedimenti ad essa legati, nel 2011 il Cantone dovette stanziare 3,4 milioni di franchi serviti ad ingaggiare un nuovo procuratore, due assistenti e un segretario. Gli atti dell’inchiesta riempiono 376 raccoglitori e l’atto d’accusa è lungo 355 pagine.
L’imputato è un cittadino svizzero 47enne di origini italiane che respinge le accuse.
Rapida ascesa e rapidissimo declino
L’uomo gestiva un garage che a partire dal 2007 ha iniziato ad offrire in leasing auto di lusso a condizioni molto favorevoli.
La società riuscì a guadagnarsi molti clienti, fra cui anche personaggi del mondo dello sport e della finanza. Nel 2010 il suo giro d’affari era di 140 milioni di franchi, ma la strategia, secondo il Ministero pubblico, ha causato il sovra-indebitamento e poi il fallimento dell’impresa.
I contratti leasing erano per la maggior parte gestiti da Fidis Finance (Suisse) SA, società che nel maggio 2011 chiese il sequestro di tutte le vetture ancora in possesso di SAR e inoltrò una denuncia penale. Poco tempo dopo l’impresa dichiarò fallimento.
Oltre che di cattiva gestione, la procura accusa l’uomo di aver contraffatto dei documenti per nascondere la vera situazione dell’azienda, imitato delle firme e venduto dei veicoli con licenze di circolazione falsificate.
Ferrari, Maserati, Lamborghini, BMW, Porsche, Mercedes, … Secondo i dati emersi dall’inchiesta, la maxi truffa ha interessato auto delle marche più prestigiose. L’imputato sarebbe riuscito a vendere a più persone la medesima auto. Il raggiro avrebbe interessato anche il canton Ticino, dove attualmente l’uomo vive e lavora, coinvolgendo banche, concessionarie e semplici acquirenti.
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