Terrorismo e riciclaggio nel mirino della polizia federale
La lotta al terrorismo, al riciclaggio di denaro e alla corruzione ad esso associata hanno contraddistinto il 2016 dell’Ufficio federale di polizia (fedpol). Il rapporto annuale, presentato martedì, evidenzia inoltre come la cooperazione tra polizie svizzere e internazionali sia stata rafforzata per contrastare più efficacemente la criminalità.
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tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 04.04.2017)
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Nell’ambito della lotta al terrorismo, nel 2016 fedpolCollegamento esterno ha pronunciato 39 divieti d’entrata nei confronti di jihadisti o simpatizzanti e ha svolto indagini per circa 70 casi di jihadismo, 60 dei quali sono oggetto di un procedimento penale condotto dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC).
Sebbene esistano numerosi strumenti per contrastare il fenomeno e il suo finanziamento, sottolinea il rapportoCollegamento esterno, nel 2016 sono state individuate diverse lacune che si intende colmare con le basi legali attualmente in elaborazione.
I progetti legislativi, che saranno sottoposti al Consiglio federale (governo) nel corso di quest’anno, mirano a rafforzare le misure di polizia applicabili al di fuori del procedimento penale, come il ritiro dei documenti d’identità oppure l’obbligo di presentarsi a un posto di polizia, e ad agevolare gli scambi con l’estero.
Fedpol ha intanto deciso di ampliare il proprio team in materia di terrorismo, assumendo uno specialista e inviando due addetti all’estero, rispettivamente in Turchia (lo scorso ottobre) e in Tunisia (questo mese).
Nel 2016, fedpol ha di nuovo registrato un aumento del numero delle segnalazioni per sospetto riciclaggio di denaro: 2909, pari a un incremento del 23% rispetto al 2015, per una somma di 5,3 miliardi di franchi.
Tale crescita è riconducibile alla maggiore sensibilizzazione degli intermediari finanziari, ma anche a diversi casi complessi trattati da fedpol. I reati preliminari del riciclaggio di denaro maggiormente segnalati sono la truffa seguita dalla corruzione.
Cibercriminalità
Dal terrorismo alla criminalità organizzata passando per quella economica, quasi tutte le indagini condotte nel 2016 sono state correlate anche alla cibercriminalità.
Gli attacchi su Internet si sono moltiplicati: durante l’anno in esame, indica fedpol, è stata evidenziata una diffusione a macchia d’olio dei cosiddetti “cryptolocker” e “ransomware”, software dannosi che causano la criptazione dei dati registrati su un computer e diffusi allo scopo di chiedere un riscatto.
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