Reddito “di base”, il Governo dice no
"Interessante ma impraticabile" l'idea di garantire, in Svizzera, 2'500 franchi al mese anche a chi non lavora; il popolo vota il 5 giugno
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Reddito di base incondizionato, “no” del Governo
“Un’idea interessante ma impraticabile”. È quel che pensa il Consiglio federale del reddito di base incondizionato sul quale gli svizzeri voteranno il prossimo 5 giugno.
L’iniziativa vuole distribuire a tutti i cittadini (anche a chi non lavora) 2500 franchi al mese. Il governo sostiene che la proposta sia utopistica e costosa.
Distribuire a tutti i cittadini un reddito incondizionato, che non ricompensi un lavoro svolto, ma che crei la libertà di sviluppare le proprie iniziative.
Una proposta che merita attenzione ma che mette in discussione il valore del lavoro. Anche per questo Parlamento e Consiglio Federale la respingono.
“Molte persone hanno fatto proprio il valore del lavoro”, dice il consigliere federale Alain Berset. “Si alzano al mattino per andare a lavorare, per provvedere alla famiglia. E si può amare o meno questo sistema, ma è il sistema che ha fatto il nostro paese, che si è sviluppato nella nostra società. Il Consiglio federale non intende capovolgerlo.”
I promotori del reddito incondizionato non fanno cifre, ma si parla di 2500 franchi al mese per gli adulti, 625 per i minorenni.
In totale il finanziamento, secondo il Governo, ammonterebbe a 208 miliardi di franchi all’anno; 128 sarebbero garantiti dal contributo delle persone che lavorano, 55 dalle prestazioni sociali. Scoperti 25 miliardi.
“È una cifra enorme”, osserva Berset. “Come potremmo finanziarla? Dovremmo per esempio raddoppiare l’IVA. Ma chi mai accetterebbe una proposta del genere per rimpiazzare un sistema sociale che oggi funziona bene?”
Inoltre, un reddito incondizionato non sostituirebbe gran parte delle prestazioni sociali, come sostengono invece i favorevoli.
“Pensiamo ad una persona andicappata: non possiamo toglierle le prestazioni che riceve e dirle di arrangiarsi con il reddito incondizionato. Bisognerebbe comunque garantirle un aiuto sociale. Stessa cosa per l’assicurazione malattia: non possiamo chiedere ai malati di cavarsela con 2500 franchi al mese.”.
L’idea è sì interessante, ripete il Governo, ma utopistica.
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