Accordo quadro Svizzera-UE sotto la lente
Svizzera e Ue hanno sottoscritto oltre cento accordi per regolare i loro rapporti. Ma l'evoluzione del diritto europeo ha reso indispensabile una ripresa "dinamica" delle norme europee per le materie di comune interesse. L'accordo quadro istituzionale negoziato nel 2018 è pronto ma Berna, non completamente soddisfatta della bozza concordata, non lo ha ancora firmato.
All’indomani della storica bocciatura alle urne, nel dicembre 1992, dell’ingresso della Confederazione nello Spazio economico europeo, il governo federale ha chiesto a Bruxelles di aprire trattative per regolare i rapporti con l’Unione Europea.
Il lungo percorso della via bilaterale
Era un’altra epoca: tre anni prima era crollato il Muro di Berlino, i paesi dell’ex Patto di Varsavia guardavano con grandi speranze all’Unione Europea e Berna, che precedentemente aveva formalmente fatto richiesta di adesione a Bruxelles, ha avviato la cosiddetta via bilaterale: a due riprese, nel 1999 e 2004 sono stati sottoscritti circa 20 accordi in materie di comune interesse (tra cui i più importanti riguardano fisco, energia, prestazioni sociali, immigrazione, libera circolazione e mercato unico).
L’esperienza di questi anni ha però messo in luce la necessità di una ripresa dinamica del diritto europeo, in costante evoluzione, nella Confederazione, sia nelle materie già concordate sia in quelle per le quali si rende indispensabile in futuro una regolamentazione comune. A questa esigenza dovrebbe rispondere l’accordo istituzionaleCollegamento esterno negoziato l’anno scorso che negli auspici delle due delegazioni consentirà un’applicazione efficace e uniforme delle norme Ue.
Aspetti critici
Ma nel testo vi sono alcuni aspetti problematici per la Svizzera: si prospetta infatti un allentamento delle misure a tutela del mercato del lavoro indigeno (dimezzamento dei tempi di notifica dei lavoratori distaccati a 4 giorni) e delle misure a tutela dei salari. Dall’altro lato sono previste agevolazioni per accedere alle prestazioni sociali in favore dei cittadini comunitari e all’ottenimento del passaporto svizzero. In proposito si sono già manifestate opposizioni a destra e a sinistra che al momento del voto popolare renderebbero ardua la sua approvazione alle urne.
Per questo motivo il governo svizzero non se l’è sentita in dicembre di firmare l’accordo quadro, rimandando la decisione a conclusione della procedura di consultazione nel paese. Questa fase si è appena conclusa e a breve il nodo verrà sciolto.
Il nodo della cittadinanza europea
Un aspetto che sebbene neppure citato nell’accordo, è fra i punti più controversi delle nostre future relazioni con Bruxelles, riguarda la direttiva sulla cittadinanza europea. Garantirebbe più diritti ai cittadini comunitari in Svizzera, soprattutto nell’accesso agli aiuti sociali. L’UE è irremovibile sul punto ma nella Confederazione le resistenze sono vaste.
Le misure d’accompagnamento
Con misure d’accompagnamento si intendono i provvedimenti inseriti nella bozza che dovrebbero ridurre il dumping salariale e la concorrenza sleale con le ditte straniere che lavorano nel nostro paese. Nel servizio del Tg le opinioni di sindacati e imprenditori.
Il tribunale arbitrale
Il compito del tribunale arbitrale assegnato dall’accordo istituzionale è quello di sciogliere eventuali nodi nell’applicazione degli accordi bilaterali. Quale è la sua composizione e che competenze ha?
Gli aiuti di Stato
Nell’originale architettura federalista elvetica i cantoni godono di ampie autonomie che si conciliano male con le politiche europee. L’attuale impostazione dell’accordo, hanno sostenuto le autorità locali svizzere, rischia di eliminare la possibilità di promuovere una politica regionale, di assicurare la garanzia di Stato per le banche cantonali e di sovvenzionare determinati settori.
Le preoccupazioni dell’economia
L’economia svizzera può sopravvivere senza il mercato unico? Su questo interrogativo, probabilmente quello più importante, le opinioni sono divise nella Confederazione. Occorrerà comunque riflettere bene sulle prospettive del paese, la cui economia è fortemente condizionata dal commercio estero (in particolare con i paesi Ue) prima di decidere sull’accordo istituzionale.
Per saperne di più:
-l’Accordo istituzionale in breveCollegamento esterno
-Rapporto esplicativo sull’Accordo istituzionaleCollegamento esterno
-scheda informativaCollegamento esterno
-le relazioni bilaterali Svizzera-UeCollegamento esterno
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