Quel fondo di coesione che fa discutere
Un miliardo e 300 milioni di franchi per circa 300 progetti in diversi paesi. È quanto ha investito la Svizzera nei paesi entrati a far parte dell’Unione Europea dal 2004. Si tratta del fondo di coesione che la Confederazione ha versato in cambio dell’accesso al mercato unico comunitario. Bruxelles chiede ora altri soldi e a Berna le discussioni sul come (e se) proseguire si preannunciano intense.
Con l’allargamento dell’Unione europea ad est nel 2004, la Svizzera si è impegnata a contribuire alla riduzione delle disparità economiche e sociali dei dieci nuovi Stati membri.
Dalla lotta allo strozzinaggio in Repubblica Ceca alla tecnologia bernese per la medicina legale in Estonia, passando per i cani da catastrofe in Slovacchia. Quali progetti ha finanziato la Svizzera? Per approfondire: il dossier di swissinfo.ch sul contributo elvetico all’UE allargata.
La richiesta di un contributo finanziario – limitato inizialmente a un miliardo di franchi – era giunta direttamente da Bruxelles quale controparte al fatto che la Svizzera poteva disporre di un nuovo mercato di 75 milioni di consumatori.
In totale, in 10 anni la Svizzera ha stanziato 1 miliardo e 300 milioni per circa 300 progetti in diversi paesi. Progetti riguardo ai quali la Confederazione ha stilato recentemente un bilancio positivo.
Quasi tutti i finanziamenti però sono scaduti quest’anno e adesso il governo dovrà decidere come proseguire.
Una prima discussione dovrebbe avvenire già venerdì. Pagare, oppure temporeggiare e usare questi soldi come strumento per ottenere qualcosa in cambio sui vari dossier aperti e in parte bloccati?
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