La reputazione dell’economia svizzera nei media è peggiorata
Lo sviluppo negativo è da ricondurre a vari fattori.
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Torna a peggiorare la stima di cui gode l’economia svizzera nei media: è quanto rileva l’indice di reputazione Swiss Economy Reputation Index (SERX), sceso nel terzo trimestre a 95,0 punti, 0,3 punti in meno dei tre mesi precedenti.
Si tratta del primo arretramento dopo quattro trimestri consecutivi di crescita, indica in un comunicato diffuso martedì la società di consulenza basilese Commslab, che calcola l’indicatore insieme al FÖG (Forschungsinstitut Öffentlichkeit und Gesellschaft), istituto di ricerca dell’università di Zurigo.
Lo sviluppo negativo è da ricondurre a vari fattori che interessano i trasporti (preoccupazioni per il finanziamento delle Ferrovie federali svizzere FFS, critiche sulla puntualità di Swiss), i media (programmi di riduzione dei costi presso Tamedia e SRG SSR), l’energia (rifiuto alle urne a Sciaffusa dei contratti con Axpo), vendita al dettaglio (guerra dei prezzi), settore alimentare (cause legali e cambio di CEO di Nestlé), beni di lusso (dati trimestrali Swatch, appelli a sostegno del settore). In positivo appaiono per contro il comparto farmaceutico, in netto miglioramento rispetto agli anni 2020-2022, davanti al ramo bancario, che ha però perso terreno sulla scia delle vicissitudini che hanno interessato l’immobiliarista René Benko, e a quello assicurativo, che beneficia di buone cifre trimestrali.
A livello di singole imprese spiccano UBS (a cui i ricercatori attribuiscono una cosiddetta “quota di risonanza” del 9,1%), Credit Suisse (8,4%), FFS (6,4%), Migros (4,8%), SRG SSR (3,8%), Posta (2,8%), Nestlé (2,3%) Swiss (2,2%), Coop (2,0%) e Swisscom (2,0%).
Calcolato dall’inizio del 2005, il SERX segue l’evoluzione della stima nei confronti di 220 aziende private o parastatali attive in 23 comparti, sulla base dell’esame di migliaia di pubblicazioni giornaliere di una trentina di testate considerate di spicco (agenzie, stampa, radio e televisione).
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