Ambientalisti a processo a Renens e in piazza a Berna
Si è aperto martedì mattina a Renens (Vaud) il processo d'appello a dodici ambientalisti che si erano resi protagonisti di un'azione dimostrativa non autorizzata all'interno di una filiale del Credit Suisse a Losanna.
Abbigliati come Roger Federer, testimonial del Credit Suisse, i giovani militanti avevano inscenato nel novembre 2018 una partita di tennis allo scopo di denunciare i massicci investimenti della banca nelle energie fossili.
In primo grado il Tribunale circoscrizionale di Losanna aveva mandato assolti gli attivisti di Lausanne Action Climat (LAC), quasi tutti studenti, con la motivazione secondo cui, pur macchiandosi di un’azione illegale, avevano agito in stato di necessità, poiché tale è stato considerato il problema del riscaldamento climatico. Una sentenza, una prima in Svizzera, che ha fatto molto discutere poiché di fatto legittima atti di disobbedienza civile con queste motivazioni in contrasto con norme vigenti.
La procura vodese ha comunque ricorso contro il verdetto dello scorso 13 gennaio, ritenendo che lo stato di necessità non ricorra nel caso in questione. Il collegio di dodici avvocati che patrocina gli attivisti ha chiesto l’audizione di due testimoni, un climatologo e un esperto di finanza sostenibile, ma la corte ha rigettato la domanda.
Pur non essendo consentita la partecipazione del pubblico all’udienza, una settantina di compagni degli imputati li ha attesi all’esterno dell’edificio giudiziario, manifestando il suo sostegno.
La sentenza è attesa per giovedì ma è molto probabile che la vicenda non finirà in questa sede: le parti hanno fatto intendere che ricorreranno al Tribunale federale se non otterranno soddisfazione dal verdetto.
Il servizio del TG:
Tensione su Piazza federale
Sempre in tema di clima sale la tensione a Berna per la protesta degli ambientalisti su Piazza federale che sta disturbando i venditori del mercato. I giovani hanno liberato parte della piazza ma resta il capannone non autorizzato eretto lunedì e non tutti i commercianti hanno ancora potuto occupare il posto loro assegnato.
Le autorità cittadine hanno chiesto di spostare la struttura a circa duecento metri di distanza, sulla Waisenhausplatz entro martedì a mezzogiorno, un limite poi posticipato alla sera alle 21:00. In caso contrario, è stato intimato, la polizia evacuerà l’area contesa.
Gli attivisti non hanno comunicato l’intenzione di seguire l’invito perentorio del municipio e , allo scadere dell’ultimatum, continuano instancabilmente a manifestare. Inoltre, sulle reti sociali si infittiscono gli appelli a convergere su Piazza federale per resistere alle possibili azioni di sgombero delle forze dell’ordine.
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 22.9.2020)
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