Vaccinazioni antinfluenzali in funzione anti-Covid
La commissione di esperti istituita dal governo federale ha ribadito l'importanza della vaccinazione contro l'influenza stagionale per proteggere le persone a rischio e alleggerire le strutture sanitarie che potrebbero essere messe sotto pressione in caso di nuova ondata pandemica.
L’appello è stato lanciato a Berna per incrementare la copertura delle categorie più vulnerabili che in Svizzera risultano poco inclini a aderire a questo tipo di prevenzione sanitaria. Solo il 36% degli anziani e il 32% dei malati cronici sono soliti vaccinarsi annualmente. E questo nonostante le raccomandazioni dell’Oms sul tema.
È fondamentale infatti distinguere i casi di Covid-19, anche ai fini del successo delle terapie, dalle comuni infezioni invernali che presentano sintomi in parte analoghi ed evitare così inutili corse al pronto soccorso.
Le autorità cantonali ticinesi in proposito hanno deciso di riservare fino al prossimo 30 novembre le dosi di preparato immunizzante contro l’influenza ai gruppi a rischio e al personale sanitario. Circoscrivendo la propagazione delle infezioni respiratorie stagionali attraverso le vaccinazioni, indica il Dipartimento cantonale della sanità, si allevia il carico sul sistema sanitario.
Al riguardo Bellinzona ricorda che le regole di igiene e il distanziamento sociale introdotte per combattere la pandemia di coronavirus proteggono allo stesso modo contro la diffusione dell’influenza invernale.
Vaccinazioni mirate anche in Italia
Intanto anche in Italia è partita la corsa per assicurarsi il vaccino antinfluenzale. Si assiste infatti in questi giorni a un’ondata di prenotazioni nelle farmacie che hanno difficoltà nell’approvvigionamento nonostante l’incremento della produzione del 43%, a 17 milioni di dosi.
Solo 250’000 di queste sono però destinate alle oltre 19’000 farmacie per i privati. La precedenza, fino a fine novembre come in Ticino, sarà infatti data ad anziani e malati cronici.
Ma secondo una indagine della Fondazione Gimbe ben nove regioni rischiano di non garantire neppure il 75% della copertura delle categorie a rischio mentre le altre dispongono del quantitativo sufficiente per immunizzare i tre quarti degli anziani ma non per il resto della popolazione.
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 30.9.2020)
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