Nonni e nipotini possono tornare ad abbracciarsi
Non essendo praticamente vettori del coronavirus, i bambini piccoli possono di nuovo abbracciare i loro nonni. È quanto dichiarato dal responsabile federale della cellula coronavirus.
Il delegato dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per il Covid-19, Daniel Koch, ha ribadito lunedì quanto già anticipato in un’intervista al mensile Grosseltern: i nonni possono di nuovo coccolare i loro amati nipotini.
Fino a 10 anni
I bambini piccoli praticamente non si infettano né trasmettono il virus, ha sottolineato Koch durante la tradizionale conferenza stampa quotidiana.
Koch si basa sul parere espresso da infettivologi degli ospedali pediatrici di Zurigo, Berna e Ginevra. Il pericolo per i gli anziani aumenta con l’aumentare dell’età dei bambini, in particolare a partire da dieci anni. Con adolescenti o giovani tale contatto non è auspicabile, ha puntualizzato.
Il servizio del TG:
Custodia da evitare
Tuttavia, ha messo in guardia, ciò non significa che da oggi i nonni possano ritornare a custodire i nipoti: il pericolo di contagiarsi, magari a contatto coi genitori da cui si è andati a prelevarli, è infatti sempre presente.
Per il delegato Covid-19 dell’UFSP, in ogni caso, per molti nonni il fatto di poter vedere o abbracciare i nipoti è moralmente importante, anzi, “vivono per questo”, e non vi è alcun motivo di impedirglielo sapendo che il rischio di infettarsi è praticamente nullo.
La posizione di Koch ha fatto discutere e non è condivisa da tutti. La Radiotelevisione svizzera ha chiesto ad Alessandro Diana, pediatra e specialista di malattie infettive, cosa ne pensa. Prudenza, sottolinea l’esperto.
Nessun esperimento
In merito alla situazione generale sul fronte epidemico, Koch si è detto rallegrato dalle cifre in continua flessione dei nuovi casi confermati di coronavirus (103 annunciati lunedì) e del numero di decessi (16). Si tratta di buone notizie alla luce dei primi allentamenti al semi confinamento entrati in vigore oggi, ha dichiarato.
Tuttavia, per farsi un’idea dell’efficacia dei provvedimenti, bisognerà attendere da due a tre settimane, sperando che i casi non aumentino nel frattempo in maniera drastica. Insomma, “non vogliamo fare esperimenti con questa malattia”, ha spiegato Koch, che ha difeso l’atteggiamento prudente del Governo, ossia l’allentamento graduale delle misure di protezione in vigore. Molte cose infatti non si sanno ancora, ha sottolineato il delegato dell’UFSP per il Covid-19.
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