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Le Camere approvano ulteriori aiuti ai media

Grande sala di un edificio fieristico con scrivanie disposte a grandi semicerchi e distanziate una dall altra; persone sedute
Il Consiglio nazionale riunito in sessione straordinaria in un padiglione per fiere, che consente di mantenere la distanza sociale tra deputati. Keystone / Alessandro Della Valle

Le Camere federali hanno approvato, tra lunedì e martedì, due mozioni che chiedono aiuti urgenti per circa 65 milioni di franchi a favore di giornali, radio e tv. Il blocco delle attività produttive dovuto al Covid-19 ha causato un crollo delle entrate pubblicitarie, che ha posto i media in una situazione drammatica proprio quando si ha bisogno di essi, è stato osservato. Agli aiuti si opponevano il Consiglio federale (governo) e parte del Parlamento.
 

Il crollo degli introiti, tra il 60 e il 95%, rende drammatica una situazione economica dei media già difficile per via della digitalizzazione, ha ritenuto la maggioranza.

Notizie e invii postali

La prima delle due mozioni -approvate lunedì dal Consiglio degli Stati (camera alta) e martedì dal Consiglio nazionale (camera bassa)- chiede al Consiglio federale di varare due provvedimenti immediati, transitori.

Si tratterà di sostenere finanziariamente l’agenzia di stampa Keystone-ATS (così che possa diffondere gratuitamente i dispacci del servizio di base, considerato che al momento i suoi abbonati fanno perlopiù fatica a pagare la quota) e sovvenzionare l’invio gratuito dei giornali locali e regionali da parte della Posta e una riduzione di prezzo per il recapito di altre testate.

I contrari alla mozione, sottolineando l’importanza dei mezzi di informazione, hanno evocato i rischi per l’indipendenza di questi ultimi, se dipendono dal denaro pubblico.
 

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Più soldi alle locali

La seconda mozione auspica invece che le emittenti radiotelevisive locali e regionali siano sostenute con 30 milioni in più rispetto al 2019, aiuto che può essere erogato attingendo alla riserva di fluttuazione della tassa di ricezione (canone).
 

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Il governo, contrario a entrambe, aveva fatto notare che gli aiuti si sarebbero sommati a un pacchetto del valore di 50 milioni già deciso dal Consiglio federale, e che i media in difficoltà possono inoltre far capo ai crediti Covid-19Collegamento esterno o al lavoro ridottoCollegamento esterno.

L’esecutivo ritiene che il pacchetto costituisca una risposta più mirata e durevole alla crisi strutturale dei media, rispetto alle misure immediate chieste dal Parlamento.

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