La televisione svizzera per l’Italia

Siriano condannato in Svizzera per minacce a Charlie Hebdo

riviste charlie hebdo
Le vignette del settimanale satirico causano spesso delle polemiche. KEYSTONE

Un 30enne rifugiato siriano che soffre di schizofrenia paranoide aveva minacciato la redazione della rivista Charlie Hebdo.

Un cittadino siriano è stato condannato mercoledì dal Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona (canton Ticino) a una misura terapeutica stazionaria e all’espulsione dalla Svizzera per cinque anni per tentata coazione. Nel gennaio 2023 aveva minacciato di morte i membri della redazione della rivista satirica francese Charlie Hebdo qualora avessero pubblicato vignette su Maometto.

Altri sviluppi

Altri sviluppi

Charlie Hebdo, niente Maometto in copertina

Questo contenuto è stato pubblicato al E’ tornato in edicola Charlie Hebdo. Il nuovo numero del giornale satirico francese esce sette settimane dopo l’attacco jihadista nella redazione a Parigi. La prima edizione, quella dei sopravvissuti, è stata venduta in otto milioni di copie. In copertina questa volta non c’è Maometto.

Di più Charlie Hebdo, niente Maometto in copertina

Stando a una perizia psichiatrica, il 30enne soffre di una grave schizofrenia paranoide cronica e al momento dei fatti era incapace di discernimento, motivo per cui il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha richiesto una misura terapeutica stazionaria e in seguito l’espulsione facoltativa dalla Svizzera per dieci anni, giudicandolo una “vera minaccia”.

Per la difesa l’uomo non dovrebbe lasciare la Confederazione

La difesa invece ha auspicato di rinunciare all’allontanamento: il suo cliente, ha sottolineato il legale in aula, ha lo statuto di rifugiato ammesso provvisoriamente dal 2013, cosa che parla a sfavore di un’espulsione facoltativa dalla Svizzera. Inoltre l’uomo non potrebbe tornare semplicemente nel suo Paese d’origine in quanto non sarebbe in grado di cavarsela a causa della malattia psichica di cui soffre fin dalla sua infanzia. Va anche considerato che la sua famiglia vive in Svizzera. L’avvocato difensore ha quindi chiesto una misura stazionaria e l’immediato rilascio dalla detenzione preventiva.

Motivando la sentenza, la giudice ha affermato che a causa della gravità della malattia il rischio di ulteriori reati è elevato. Per questo motivo è necessaria una misura stazionaria in un istituto chiuso, anche nell’interesse dell’imputato stesso. Non ci sono segnali che indichino che questi voglia integrarsi nella società elvetica o che avesse tentato di farlo, ha aggiunto. A causa del suo “fanatismo religioso”, l’uomo aveva perso posti d’apprendistato e di lavoro e viveva dell’assistenza sociale.

Il 30enne ha espresso a più riprese il desiderio di emigrare in un Paese musulmano, il che prova che non vuole rimanere in Svizzera, ha detto la giudice, prima di aggiungere che anche se la terapia dovesse avere successo, il rischio di recidiva rimane elevato. L’interesse pubblico all’espulsione prevale quindi sull’interesse dell’imputato a restare nella Confederazione.

Minacce “molto serie”

L’imputato era accusato di aver contattato, mentre era in Svizzera, la redazione di Charlie Hebdo, minacciandola di gravi conseguenze se avesse pubblicato vignette che ritraevano il profeta Maometto.

Secondo l’accusa, l’editore del settimanale aveva considerato la minaccia molto seria. Le intimidazioni non solo erano scaturite in una denuncia penale presso le autorità giudiziarie francesi, ma avevano anche avuto un impatto sulla redazione: poco dopo che erano emerse, tre dipendenti si sono assentati per motivi di salute, si legge nell’atto d’accusa.

Le provocatorie vignette su Maometto della rivista satirica francese hanno ripetutamente scatenato proteste nei Paesi musulmani. Il 7 gennaio 2015, due uomini (poi uccisi dalle forze dell’ordine) avevano compiuto un attacco terroristico di matrice islamica presso la sede di Charlie Hebdo a Parigi, in cui morirono otto membri della redazione e altre quattro persone.

Attualità

Un lupo.

Altri sviluppi

“Fermate l’abbattimento di lupi del branco del Parco Nazionale”

Questo contenuto è stato pubblicato al Diverse organizzazioni per la protezione della natura hanno lanciato un appello alla Confederazione e al Cantone dei Grigioni affinché proteggano i lupi del branco del Parco Nazionale. L'uccisione disposta dal primo novembre di questi grandi predatori è sproporzionata e deve essere fermata.

Di più “Fermate l’abbattimento di lupi del branco del Parco Nazionale”
Nico Hischier e Leonardo Genoni con la maglia della nazionale svizzera di hockey su ghiaccio.

Altri sviluppi

Le squadre sportive nazionali devono poter usare lo stemma svizzero

Questo contenuto è stato pubblicato al Per ragioni emotive e di identificazione col Paese, le squadre sportive nazionali - come quella di hockey su ghiaccio - dovrebbero poter indossare capi con lo stemma della Svizzera - protetto per legge - e non solo con la semplice croce bianca su sfondo rosso.

Di più Le squadre sportive nazionali devono poter usare lo stemma svizzero
Un tratto autostradale visto dall'alto.

Altri sviluppi

Una campagna dispendiosa per le votazioni federali di novembre

Questo contenuto è stato pubblicato al 13,8 milioni di franchi sono stati spesi finora per la campagna in vista delle votazioni federali del 24 novembre. In particolare i sostenitori dell'ampliamento delle autostrade non hanno badato a spese, investendo circa 4,1 milioni di franchi svizzeri.

Di più Una campagna dispendiosa per le votazioni federali di novembre
casa in costruzione

Altri sviluppi

I prezzi degli immobili continueranno a crescere in Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Secondo la società di ricerca immobiliare Wüest Partner, l'anno prossimo i prezzi delle case e degli appartamenti in Svizzera continueranno a salire, a causa della mancanza di offerta e della debolezza dell'attività edilizia, per la quale si prevede tuttavia una timida ripresa.

Di più I prezzi degli immobili continueranno a crescere in Svizzera
biglietti di franchi svizzeri

Altri sviluppi

L’Associazione svizzera dei banchieri critica le misure per le banche “too big to fail”

Questo contenuto è stato pubblicato al L'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) accoglie criticamente la serie di misure proposte dal Consiglio federale per le banche "too big to fail". L'inasprimento dei requisiti sui fondi propri non deve "limitare in maniera ingiustificata" la competitività.

Di più L’Associazione svizzera dei banchieri critica le misure per le banche “too big to fail”
Marina Abramovic

Altri sviluppi

Al Kunsthaus di Zurigo una retrospettiva di Marina Abramović

Questo contenuto è stato pubblicato al Il nome Marina Abramović evoca ricordi di lunghe e spettacolari performance. Il Kunsthaus di Zurigo presenta la prima grande retrospettiva dell'artista serba in Svizzera. Aspettarsi una classica mostra sarebbe alquanto riduttivo.

Di più Al Kunsthaus di Zurigo una retrospettiva di Marina Abramović
donna piance dopo attentato ad ankara

Altri sviluppi

Attentato ad Ankara, cinque morti

Questo contenuto è stato pubblicato al Un attentato avvenuto mercoledì pomeriggio ad Ankara, presso il quartier generale dell'Industria aerospaziale turca Tusas, ha portato alla morte di cinque persone, oltre ai due assalitori.

Di più Attentato ad Ankara, cinque morti
imamgine illustrativa un uomo picchia una donna

Altri sviluppi

Presto disponibile un numero gratuito per le vittime di violenza

Questo contenuto è stato pubblicato al La Svizzera disporrà, a partire da novembre 2025, di un servizio telefonico nazionale di consulenza per le vittime di violenza, disponibile 24 ore su 24, sette giorni su sette.

Di più Presto disponibile un numero gratuito per le vittime di violenza
auto elettrica in carica

Altri sviluppi

La domanda di auto elettriche è in calo anche in Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Gli obiettivi climatici fissati dal Consiglio federale per il settore automobilistico elvetico - zero emissioni di gas serra entro il 2050 - sembrano vacillare: la domanda di auto elettriche è infatti in calo.

Di più La domanda di auto elettriche è in calo anche in Svizzera

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR