La televisione svizzera per l’Italia

Smartphone, giro di vite nelle scuole svizzere

allieva guarda un telefonino
Sempre più scuole - in Svizzera e in Europa - introducono divieti per l'uso del telefonino durante le lezioni, ma non solo. Copyright 2024 The Associated Press. All Rights Reserved.

In alcuni Cantoni gli allievi e le allieve sono tornati in questi giorni sui banchi di scuola. Quest’anno, però, molti di loro hanno dovuto dire addio al telefonino, non più solo alle elementari ma anche alle medie.

La responsabilità personale sulla quale si era puntato finora ha mostrato dei limiti e così molte scuole ci hanno ripensato: gli smartphone saranno d’ora in poi vietati all’interno dell’edificio scolastico.

Ne hanno ad esempio fatto l’esperienza i 1’000 alunni e alunne della scuola Burghalde di Baden, nel Canton Argovia, che hanno ripreso le lezioni lunedì.

“La pretesa che i giovani fossero in grado di regolare autonomamente l’uso del cellulare era troppo elevata”, ha spiegato la direzione della scuola in una lettera ai genitori, stando a quanto ha riportato il settimanale Schweiz am Wochenende (SaW), che ha dedicato un approfondimento al tema. La stessa direzione ha fatto sapere che da anni discuteva al suo interno di una politica sensata riguardo ai telefonini. “Questo ha portato a due votazioni nel team, entrambe quasi in parità”. Ora però l’umore è cambiato e un regolamento restrittivo – “tenendo conto di vari studi”, viene precisato – ha trovato una maggioranza.

Anche l’UNESCO sconsiglia il telefono in classe

Ad esempio, in un rapportoCollegamento esterno dedicato all’uso delle nuove tecnologie in ambito scolastico pubblicato un anno fa, l’UNESCO – pur non raccomandando un divieto – ha sottolineato che il telefono in classe è una fonte di distrazione maggiore per gli alunni e le alunne. “Uno studio condotto in 14 Paesi è giunto alla conclusione che un giovane che riceve una notifica ha bisogno di 20 minuti per riuscire a concentrarsi di nuovo”, ha dichiarato Patrick Montjouridès, tra gli autori del rapporto dell’UNESCO.

A far pendere l’ago della bilancia nella decisione di diverse scuole svizzere non sono stati solo i risultati scientifici, ma anche qualcosa di più semplice. “La vista di centinaia di alunni e alunne chini sul cellulare in mensa o all’esterno durante la pausa mattutina, nonostante le opzioni alternative offerte, era motivo di preoccupazione”, si legge ancora nella missiva della direzione dell’istituto argoviese.

ragazzo deposita il telefono in una casella
Una soluzione adottata da una scuola tedesca: gli allievi e le allieve devono depositare il loro telefono in un’apposita casella. KEYSTONE/DPA/Britta Pedersen)

Baden non è un caso isolato, spiega la SaW: sempre più scuole stanno introducendo restrizioni. In passato i divieti di utilizzo dei telefoni cellulari erano comuni solo alle elementari. Gli istituti superiori come la scuola secondaria di Arbon, nel Canton Turgovia, che ha un divieto in vigore da molti anni, sono state finora un’eccezione. Ora invece le proibizioni si diffondono e interessano anche gli smartwatch.

Alcune scuole cercano compromessi

In alcune località si cerca ancora un compromesso. Alcuni istituti, come la scuola secondaria di Muttenz, a Basilea Campagna, hanno avuto buone esperienze nel permettere l’uso dei dispositivi durante la pausa pranzo, tra le 12:15 e le 13:15. A Frick (Argovia) è entrato in vigore un divieto generale di utilizzo del telefono dalle 7:20 alle 11:40 e dalle 13:20 alle 16:50: un opuscolo con i dettagli sarà presto distribuito ai genitori. “Un ultimo sussulto di responsabilità personale”, rileva la SaW.

Anche a sud delle Alpi non si punta su un divieto generale. Gli allievi e le allieve devono però spegnere il telefonino, anche durante le ricreazioni. Le limitazioni valgono anche durante gite e visite di studio.

Il servizio sulla situazione in Ticino del Quotidiano:

Contenuto esterno

I cinque problemi più importanti dello smartphone

Secondo la SaW è comunque evidente come sia iniziato un ripensamento a tutti i livelli: tra chi gestisce le scuole, nei consigli dei genitori e anche nella politica. I divieti non sono più una questione di destra o sinistra. A Soletta è un consigliere cantonale dell’Unione democratica di centro (destra conservatrice) volerlo introdurre, a Basilea Città è invece un politico verde-liberale a proporre un divieto di utilizzo dei cellulari a livello cantonale.

Sono finiti i tempi in cui nelle mozioni parlamentari si chiedeva di introdurre un divieto a causa di “suonerie inquietanti”, come avvenuto in Argovia nel 2010. Ora non si tratta più di rumore, ma del bene più grande di tutti: la salute dei ragazzi. A scuotere le coscienze è stato in particolare un libro dello psicologo statunitense Jonathan Haidt, La generazione ansiosa, pubblicato anche in italiano. Una lettura considerata quasi obbligatoria nei circoli didattici e che serve agli amministratori scolastici come base scientifica per i divieti.

Haidt si avvale di un gran numero di studi scientifici condotti in America e in Europa per mostrare quanto le cose vadano male per la salute e lo sviluppo degli adolescenti e ritiene che il concetto di responsabilità personale sia fallito. Egli stesso padre, l’esperto consiglia di non utilizzare gli smartphone prima dei 14 anni e di non ricorrere ai social media prima dei 16. Sono cinque i problemi più importanti identificati dallo specialista e che vengono a suo avviso favoriti dal cellulare: aumento delle ansie e delle depressioni, perdita di sonno, solitudine, mania di confronto e difficoltà di concentrazione.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR