Lo sminamento dell’Ucraina è “ambizioso ma fattibile”
Secondo il direttore del Centro internazionale per lo sminamento umanitario di Ginevra (GICHD) Tobias Privitelli le operazioni di sminamento dell'Ucraina saranno molto difficili, ma non impossibili.
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Keystone-ATS
L’Ucraina intende sminare quattro quinti del suo territorio contaminato da qui al 2033. “È ambizioso ma fattibile”, dice Tobias Privitelli, direttore del Centro internazionale per lo sminamento umanitario di Ginevra (GICHD), in un’intervista a Keystone-ATS.
La sua organizzazione, uno dei tre centri internazionali finanziati dalla Confederazione a Ginevra, ha accompagnato le autorità ucraine per stabilire un piano su tre anni per lo sminamento. Per raggiungere gli obiettivi, serviranno “buone tecnologie”, ammette l’ambasciatore svizzero a margine della riunione ministeriale sul tema che si concluderà oggi a Losanna.
700 anni per ripulire tutto
I più pessimisti stimano che ci vorranno 700 anni per ripulire interamente il paese in guerra. Altri, grazie a nuovi strumenti, menzionano un decennio. “È certamente la contaminazione più grande che il nostro centro abbia visto”, fa notare Privitelli.
Secondo le stime, un quarto del territorio ucraino potrebbe essere contaminato, un’area grande 3,5 volte la Svizzera. Il GICHD, con altri partner, ha iniziato 18 mesi fa il lancio di una nuova politica in Ucraina per organizzare lo sminamento. L’Ucraina dispone ormai di “un grande sostegno finanziario, tecnologico e in termini di artificieri presenti sul posto”, prosegue l’ambasciatore. Il che potrebbe rendere il Paese un modello per lo sminamento umanitario in altri luoghi in futuro.
Il GICHD ha ricevuto 5 milioni di franchi dal pacchetto di 100 milioni stanziato dalla Confederazione per lo sminamento in Ucraina. Il centro continuerà a impegnarsi, organizzando anche una conferenza sull’innovazione a Kiev nel 2025, indica Privitelli.
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