Attive da 20 anni le “baby finestre” in Svizzera
Vent'anni fa l'ospedale regionale di Einsiedeln, nel canton Svitto, ha aperto il primo "sportello per neonati", o "baby finestra", in Svizzera: era la Festa della Mamma del 2001. Oggi esistono sette altre installazioni di questo genere e sono considerate indispensabili.
All’alba del 4 gennaio 2020 un neonato è stato scoperto su un cantiere non riscaldato di Därstetten, nell’Oberland bernese, abbandonato dalla madre la notte precedente. Un agricoltore lo ha trovato in stato di ipotermia e avvertito i soccorsi. Ne è seguito un processo penale contro i genitori.
“Se la madre avesse lasciato il bambino allo sportello più vicino, non avrebbe dovuto temere multe o conseguenze penali”, ha detto all’agenzia Keystone-ATS Dominik Müggler, responsabile del progetto “Baby window” dell’Aiuto svizzero per madre e bambino (ASMB) e uomo all’origine del primo sportello per neonati.
PLACEHOLDERIndispensabili
Considerati vent’anni fa problematici sul piano giuridico, oggi le baby finestre sono giudicate indispensabili. Dal 2001, 26 neonati vi sono stati depositati. Fra il 1997 e il 2001, prima dell’esistenza degli sportelli, 13 neonati sono stati uccisi o abbandonati, mentre in tutti i 20 anni successi si sono contati 17 casi simili.
Il concetto delle baby finestre è semplice: le madri in difficoltà possono depositare il loro bebè in uno scompartimento accessibile dall’esterno di una struttura ospedaliera, per poi poterlo chiudere e allontanarsi. Un allarme segnala la presenta del neonato tre minuti più tardi.
La piccola o il piccolo viene poi preso a carico dall’ospedale e dall’Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA, nota anche con la sigla tedesca KESB). La madre può contattare le autorità per prendere contatto col bambino e può anche iniziare una procedura d’adozione, che può avvenire al più presto un anno dopo l’abbandono.
Idea tedesca
Müggler ha avuto l’idea dello sportello per neonati prendendo spunto da un progetto simile nato nel 2000 ad Amburgo, in Germania. Il primo allarme ad Einsiedeln è suonato il 5 settembre 2002 alle 14:30. In totale ora queste speciali “finestre” sono otto; le altre si trovano a Olten, Berna, Basilea, Davos, Bellinzona, Zollikerberg e Sion.
Nei 26 casi di bambini lasciati in questi appositi spazi, tredici madri si sono fatte vive e hanno rivelato la loro identità e sei di loro hanno recuperato il bambino dopo aver superato il periodo di crisi.
tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 09.05.2021)
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