Il lavoro da casa piace ma va meglio regolato
Il lavoro da casa ha occasione di farsi strada in Svizzera, ma vanno definite adeguate condizioni quadro. È quanto rileva il sindacato dei media e della comunicazione Syndicom, che ha condotto uno studio sull’apprezzamento della modalità home office. Il telelavoro piace ai dipendenti, ma gli aspetti negativi non mancano: la preferenza va quindi verso un sistema misto.
Il sondaggio è stato realizzato per conto di Syndicom dall’istituto di ricerca gfs.bern, si legge martedì in un comunicatoCollegamento esterno. Ha coinvolto residenti in Svizzera maggiorenni che hanno lavorato dalla propria abitazione almeno un giorno alla settimana nel periodo tra marzo e aprile, quello delle chiusure decise per contenere la pandemia di coronavirus.
Ne emerge che il telelavoro ha il potenziale per imporsi: gli interpellati riferiscono di una maggiore soddisfazione professionale e un miglior equilibrio con la vita privata, osservando inoltre un’accresciuta tutela dell’ambiente.
Manca il contatto
Tuttavia, sono necessari interventi per attutire gli aspetti penalizzanti, come la mancanza di contatti, la gestione di attrezzatura, le spese. Quasi tutti i partecipanti al rilevamento, circa nove su dieci, sono convinti che il lavoro da casa non debba sostituire quello in ufficio ma debba completarlo.
Di fronte all’attuale gradimento, il sindacato esorta il legislatore “a ritoccare le norme secondo le nuove circostanze” e le aziende a fornire una regolamentazione aggiornata. Com’è naturale faccia un sindacato, Syndicom auspica soluzioni basate sul partenariato sociale.
Le relazioni umane in presenza risultano dunque un collante indispensabile. Per questa ragione, Syndicom ritiene non sia nell’interesse delle aziende introdurre il lavoro da casa in modo permanente.
Serve un “sano mix”.
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