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Verso cinque sì alle urne il 13 giugno

Cinque immagini simboliche dei temi in votazione (acqua, pesticidi, mascherine, emissioni serra, polizia) con percentuali
Ecco l'esito della consultazione, se si fosse votato il 23 aprile. RSI-SWI

Tutti e cinque gli oggetti in votazione popolare il prossimo 13 giugno in Svizzera possono contare al momento su una maggioranza di favorevoli. Stando al primo sondaggio condotto da gfs.bern per conto della Società svizzera di radiotelevisione (SSR), l'appoggio alle due iniziative che chiedono di limitare l'uso di pesticidi in agricoltura è però risicato. Più ampio il margine relativo ai referendum su Legge sul CO2, Legge COVID-19 e Legge sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT).

Se si fosse votato il 23 aprile, ovvero sette settimane prima del vero appuntamento alle urne, l’iniziativa popolare denominata ‘Acqua potabile pulita e cibo sano – No alle sovvenzioni per l’impiego di pesticidi e l’uso profilattico di antibiotici’ avrebbe ottenuto il favore del 54% degli elettori, mentre ‘Per una Svizzera senza pesticidi sintetici’ il 55%.

Consensi dunque quasi identico per i due testi, che con metodi diversi (l’uno chiede di condizionare le sovvenzioni al tipo di agricoltura praticata, l’altro un divieto tout court) perseguono gli stessi obiettivi: la protezione dell’ambiente e della biodiversità e una produzione alimentare sostenibile. Gli argomenti dei contrari, rileva tuttavia gfs.bern, si stanno facendo strada e alla fine a spuntarla potrebbero essere due ‘no’.

Polarizzazioni

L’inchiesta rivela una forte polarizzazione politica: gli elettori di sinistra ed ecologisti sono ampiamente favorevoli ad ‘Acqua potabile pulita’, mentre sono contrari quelli di centro-destra e destra. Si osserva inoltre una marcata differenza tra città (65% di favorevoli) e campagna (41%), nonché una maggioranza di consensi nella Svizzera italiana (70%) per rapporto a quella francese (56%) e tedesca (53%). ‘Per una Svizzera senza pesticidi’ riscuote risultati analoghi (con la sola differenza di una più timida accoglienza da parte dei simpatizzanti del Partito dei verdi-liberali).

Grafico con percentuali di voto delle due iniziative e del referendum sulla Legge sul CO2
RSI-SWI

L’inchiesta si basa sulle risposte fornite tra il 19 aprile e il 2 maggio da 22’732 persone con diritto di voto in tutta la Svizzera, intervistate al telefono o via Internet. Il margine di errore per l’insieme del campione è di 2,8 punti percentuali. Che i tre temi ambientali raccolgano meno consensi lo aveva già rilevato un’indagine del giornale 20 Minuten e dell’editore Tamedia, pubblicato venerdì scorso.

Intanto, la crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus non frena la volontà di proteggere maggiormente il clima. La Legge federale sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (Legge sul CO2) raccoglie il 60% dei consensi. Anche qui il sostegno è marcato da parte di sinistra ed ecologisti, mentre gli oppositori includono molte persone che non si riconoscono in un partito ma si dichiarano critiche verso il Consiglio federale (governo).

Determinanti per l’esito del voto saranno i simpatizzanti del Partito liberale-radicale (PLR, centro-destra), tra i quali si contano molti indecisi, e del Partito popolare democratico (PPD, centro, un terzo di no). Da un punto di vista geografico, la Legge è sostenuta di più in Svizzera francese (66%) che tedesca (59%) o italiana (54%) e maggiormente nei centri urbani.

Oltre l’ambiente

La Legge COVID-19, che accorda retroattivamente al governo le basi legali per le ordinanze emanate al fine di fronteggiare l’epidemia del nuovo coronavirus, è approvata dal 67% degli intervistati da gfs.bern (27% i contrari, 6% gli indecisi). Il consenso è sostanzialmente uniforme, fatto salvo tra i simpatizzanti dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), molto meno favorevoli al testo.

Grafici con percentuali vi doto sui referendum su Legge Covid-19 e MPT
RSI-SWI

Il 13 giugno si voterà infine sulla Legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT), volta a dare alla polizia la possibilità di intraprendere azioni preventive contro i potenziali terroristi -come interrogatori o restrizioni alla libertà di movimento- anche quando essi non sono (ancora) perseguibili.

Se si fosse votato il 23 aprile, avrebbe avuto il 67% di consensi, con un’accoglienza più timida tra gli elettori di Verdi (52%) e Partito socialista (55%). Poiché questi due partiti -insieme al PVL, i cui elettori sono favorevoli al 70%- raccomandano di bocciare la Legge- gfs.bern parla di un conflitto tra vertici e base di queste formazioni politiche.

Le ragioni

Sul piano degli argomenti a favore delle due iniziative, si evidenzia l’opinione diffusa che l’agricoltura produca troppo intensamente, inquinando le acque e il suolo. I contrari temono invece perlopiù la prospettiva di una minore produzione da parte delle aziende agricole svizzere e quindi la necessità di maggiori importazioni.

Quanto alle Legge sul CO2, il sondaggio rileva in particolare due argomentazioni a favore: la necessità di interventi decisi contro i mutamenti climatici e la prospettiva di creare posti di lavoro con investimenti ecocompatibili. Fra gli argomenti contrari spiccano i timori di rincari per il riscaldamento e la benzina, con un indebolimento del ceto medio soprattutto nelle regioni periferiche.

I grafici sono tratti da questo approfondimentoCollegamento esterno di RSI News, che fornisce un quadro più completo delle intenzioni di voto.

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Nel servizio RSI, le considerazioni della politologa Martina Mousson e del politologo Lukas Golder.

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