Sono giuste le agevolazioni fiscali per i ricchi stranieri?
Lo speciale del TG sulla votazione federale del 30 novembre
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Forfait fiscali, parola alle urne
La rockstar francese Johnny Hallyday, il fondatore di Ikea Ingvar Kamprad o il miliardario russo Viktor Vekselberg sono solo alcuni esempi di ricchi “esiliati fiscali” che si sono guadagnati gli onori della cronaca negli ultimi anni. Tutti beneficiano di un forfait fiscale, ossia di un’imposizione che permette a oltre 5’600 facoltosi stranieri senza un’attività lucrativa in Svizzera di essere tassati unicamente secondo il loro dispendio e non in base al reddito e alla sostanza reale come tutti gli altri cittadini che lavorano e pagano le tasse nella Confederazione.
Ma questo sistema d’imposizioneCollegamento esterno che nel 2012 ha generato un gettito fiscale complessivo di quasi 700 milioni di franchi alla Confederazione, ai cantoni e ai comuni,è aspramente criticato. Sotto la pressione popolare, cinque cantoni svizzero tedeschi l’hanno già soppresso; sono Zurigo, Basilea-Citta, Basilea-Campagna, Sciaffusa e Appenzello Esterno. Cinque altri cantoni – San Gallo, Turgovia, Lucerna, Nidwaldo e Berna – hanno votato contro la sua abolizione, inasprendo però i requisiti per beneficiare dell’imposizione secondo il dispendio.
Il 30 novembre prossimo, il popolo svizzero deciderà se dare o meno il colpo di grazia a questo strumento creato nel 19° secolo per accogliere fiscalmente i ricchi signori inglesi venuti a trascorrere la loro pensione sulle rive del lago Lemano.
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