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Spionaggio cinese in svizzera? 

L'Hotel Rössli ha una vista indisturbata sull'aeroporto militare di Meiringen.
L'Hotel Rössli ha una vista indisturbata sull'aeroporto militare di Meiringen. Keystone / Peter Klaunzer

Nuovi sospetti di spionaggio da parte di Pechino in Svizzera sono emersi in seguito all’arresto di una famiglia cinese che gestiva un ristorante di fronte all’aeroporto militare di Meiringen, nel canton Berna. L’approfondimento della trasmissione Falò della RSI. 

Sembra una spy story degna di un romanzo: i membri di una famiglia cinese che gestiva un albergo vicino all’aeroporto militare di Meiringen, nel canton Berna, sarebbero in realtà stati spie al cospetto di Pechino.

La famiglia Wang ha acquistato nel 2018 il Gasthof Rössli, un albergo-ristorante nei pressi dell’aeroporto militare di Meiringen. Alla fine del 2023 marito e moglie sono stati arrestati e da allora circolano insistenti voci di spionaggio da parte di Pechino. La struttura, infatti, è affacciata sulla pista di atterraggio sulla quale nel 2019 è stato testato il caccia statunitense F-35A acquistato dall’esercito rossocrociato. Il velivolo è da tempo considerato uno dei principali obiettivi dello spionaggio cinese.  

Il reportage della trasmissione Falò della RSI:

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Stando alle poche informazioni emerse nel frattempo, la famiglia (i genitori e il figlio David) non aveva né una licenza operativa per la gestione della struttura né un permesso di soggiorno. Dal momento dell’arresto non ci sono più notizie al loro riguardo. Avrebbero lasciato la Confederazione.  

Opinioni divergenti 

Se secondo alcuni vicini, il sospetto di attività di spionaggio c’era, altri sono rimasti sorpresi dalle accuse, definendo i membri della famiglia Wang come innocenti gestori di una normale attività nel settore dell’ospitalità.  

Informazioni giunte da Londra e Washington 

Secondo un articolo pubblicato dal Blick lo scorso mese di maggio, l’intelligence britannica e quella statunitense avevano messo in guardia Berna su quanto stava accadendo al Rössli. Avvertimenti che, si legge, per diverso tempo non sarebbero stati presi sul serio e che solo molto più tardi hanno portato all’intervento delle autorità.  

Dal momento dell’arresto l’albergo è rimasto chiuso e l’esercito elvetico ha espresso la volontà di acquistare la proprietà per 1,8 milioni di franchi (ossia il doppio di quanto speso dai Wang), secondo quanto scrive il Wall Street JournalCollegamento esterno.   

Se l’esercito dovesse effettivamente rilevare il Rössli e la proprietà che lo circonda – nessuna conferma è giunta per ora – le forze armate si assicurerebbero una maggiore sicurezza dell’area. Armasuisse, come detto, non si è espressa al riguardo, facendo solo sapere di essere “al corrente che l’Hotel Rössli è in vendita”.  

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