Vendere dati bancari può costare caro
Un ex dipendente di UBS è stato condannato a tre anni e quattro mesi di prigione e a una pena pecuniaria per avere venduto dati di clienti alle autorità tedesche.
Il Tribunale penale federale (Tpf) di Bellinzona ha ritenuto il 45enne colpevole di spionaggio economico aggravato e di riciclaggio di denaro. L’uomo è inoltre stato condannato per detenzione illegale di munizioni, trovate durante una perquisizione al suo domicilio. È invece stato scagionato dall’accusa di violazione del segreto commerciale e bancario.
Il Tpf ha in gran parte accolto le richieste del Ministero pubblico della Confederazione (Mpc), che aveva domandato quattro anni di detenzione. All’imputato sono inoltre state accollate le spese procedurali di 110’000 franchi e inflitta una multa di 13’500 franchi, sospesa con la condizionale.
La difesa si era invece battuta per l’assoluzione.
Un’estradizione dell’uomo dalla Germania – che, secondo l’atto d’accusa dell’MPC, ha ceduto dati bancari di almeno 233 persone al Land tedesco della Renania settentrionale-Vestfalia per 1,45 milioni di euro – è tuttavia altamente improbabile. L’uomo avrebbe raccolto le informazioni consegnate alla Germania sul suo posto di lavoro, tra il 2005 e 2012.
Con i soldi intascati dalla vendita dei dati alle autorità fiscali tedesche avrebbe poi acquistato un’abitazione di vacanza in Spagna, poi rivenduta. Inoltre, avrebbe comprato munizioni vietate e le avrebbe custodite nella sua abitazione.
Il processo era cominciato lo scorso 8 gennaio e si è svolto in assenza dell’imputato. Quest’ultimo non si è presentato all’udienza e nemmeno alla lettura del verdetto.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.