L’agricoltura nell’era del digitale
L'agricoltura è ancora in mano ai contadini e al loro lavoro quotidiano. Questa attività però può essere resa maggiormente efficace grazie alla tecnologia. In questo caso grazie a una piattaforma tecnologica messa a punto dalla startup ticinese xFarm che recentemente ha ottenuto un finanziamento di 3 milioni di euro per sviluppare ulteriormente lo strumento digitale.
Un finanziamento da tre milioni di euro: è quanto ricevuto dalla ticinese xFarm Collegamento esternoda parte di un fondo di investimento specializzato in società innovative con sede a Milano: la United Venture SGRCollegamento esterno. È una delle somme più importanti di sempre per una giovane azienda ticinese, che vede così premiato il suo lavoro per un’agricoltura più efficiente.
La startup che lavora nell’ambito dell’agricoltura e della tecnologia è stata fondata da Matteo Vanotti nel 2018, un ingegnere figlio di agricoltori. Proprio in ambito famigliare ha capito quanto sia complesso gestire un’azienda agricola e quante informazioni devono essere trattate e immagazzinate, la maggior parte delle volte tutte informazioni disponibili solo su carta.
Vanotti ha pensato dunque di sviluppare un software molto semplice dove immettere tutti i dati in forma digitale, renderli fruibili agli agricoltori e soprattutto potere analizzare questi dati per migliorare l’attività dell’agricoltore. E questo grazie a una serie di sonde e altri strumenti posati sul terreno. Si tratta di una piattaforma online che è diventata anche una app per telefonino o tablet.
Attualmente circa 3’000 aziende sparse un po’ in tutto il mondo utilizza questa piattaforma tecnologica. L’obiettivo è migliorare la piattaforma, farla crescere mantenendo la semplicità.
Ecco alcuni vantaggi
Grazie a sonde e strumenti piazzati nei campi, xFarm aiuta ad esempio gli agricoltori a rilevare l’insorgere di malattie in anticipo, permettendogli di cominciare il trattamento prima e riducendo la quantità di prodotto utilizzato.
I dati raccolti permettono di ridurre sensibilmente anche lo spreco di acqua, riducendone il consumo per annaffiare i campi tra il 30 e il 50%.
I colleghi del Quotidiano hanno cercato di capire da vicino di cosa si tratta:
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.