Un progetto di legge chiede che straniere e stranieri che percepiscono l'assistenza sociale non per colpa propria non perdano il diritto di soggiorno.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
Keystone-ATS
Le e gli stranieri che, non per colpa propria, percepiscono l’assistenza sociale, non dovrebbero perdere il diritto di soggiorno. È quanto prevede un progetto di legge, inviato giovedì in consultazione fino al 14 marzo, approvato dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) per 13 voti a 12.
Il progetto, che prevede una modifica della legge sugli stranieri e la loro integrazione, realizza l’iniziativa parlamentare di della socialista Samira Marti denominata “La povertà non è un crimine”. Marti auspica che le e gli stranieri, trascorsi 10 anni di soggiorno legale ininterrotto in Svizzera, non debbano lasciare il Paese se cadono in mano all’assistenza senza che ne abbiano colpa.
Nella sua proposta di legge, indica una nota dei servizi parlamentari, la CIP-N ha deciso di non menzionare una durata specifica del soggiorno. Tuttavia, si propone di indicare esplicitamente che il motivo della dipendenza dall’assistenza sociale deve essere esaminato. La persona interessata deve inoltre aver sfruttato a sufficienza il proprio potenziale lavorativo o le altre possibilità che aveva per affrancarsi dall’assistenza sociale.
Il disegno di legge riprende la giurisprudenza del Tribunale federale, secondo cui, per revocare un permesso di soggiorno, è necessario esaminare non solo le cause della dipendenza dall’assistenza sociale, ma anche la gravità della colpa che ha portato a tale situazione.
Il progetto di legge ha superato lo scoglio della commissione con un solo voto di scarto. Un’ampia minoranza crede infatti che questa modifica legislativa non sia necessaria per due motivi: si limita a riflettere la giurisprudenza e riguarda solo una manciata di casi.
Nuova Zelanda, in migliaia marciano a Wellington in difesa dei Māori
Questo contenuto è stato pubblicato al
Decine di migliaia di persone hanno marciato verso il Parlamento neozelandese a Wellington per protestare contro un disegno di legge che, secondo i critici, colpisce alla radice i principi fondanti del Paese e indebolisce i diritti del popolo Māori.
I prezzi dei generici sono “decisamente troppo alti” in Svizzera, secondo Mister Prezzi
Questo contenuto è stato pubblicato al
I prezzi svizzeri dei 20 principi attivi con brevetto scaduto più venduti sono decisamente troppo alti. È quanto emerge da un raffronto con i prezzi all'estero. I generici più economici costano in media più del doppio rispetto a quelli dei 15 Paesi confrontati.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo il netto calo subito in settembre, le esportazioni di orologi svizzeri hanno messo a referto un ribasso, seppur meno evidente, anche in ottobre.
Le spese sanitarie supereranno i 100 miliardi di franchi nel 2025
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Svizzera le spese sanitarie dovrebbero superare i 100 miliardi di franchi nel 2025. Lo afferma il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF), che per quest'anno ha calcolato un aumento di oltre il 4%.
Nuovo record per le esportazioni svizzere in ottobre
Questo contenuto è stato pubblicato al
Spinte dal settore chimico-farmaceutico, in ottobre le esportazioni svizzere sono aumentate del 10,2%, raggiungendo un nuovo livello record. Le importazioni sono dal canto loro cresciute dell'1,8%.
Un anno con alti e bassi per l’agricoltura svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il 2024 è stato un anno con alti e bassi per l'agricoltura svizzera. Nel complesso, la produzione totale ha ristagnato, mentre i costi di produzione sono diminuiti. È quanto emerge dalle prime stime dell'Ufficio federale di statistica (UST).
Deposito scorie radioattive, Nagra inoltra la domanda di realizzazione
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il futuro deposito geologico per rifiuti radioattivi dovrebbe venir realizzato nel territorio del comune di Stadel (canton Zurigo). È quanto chiede la Nagra, Società cooperativa nazionale per l'immagazzinamento delle scorie radioattive, alla Confederazione.
Ignazio Cassis all’ONU chiede la fine della guerra in Ucraina
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nella serata di ieri il consigliere federale Ignazio Cassis, dopo essere intervenuto al Consiglio di sicurezza dell'Onu su Medio Oriente e Sudan, ha chiesto a Mosca la fine delle ostilità con l'Ucraina. Dopo 1000 giorni di guerra è ora che le armi tacciano.
Philippe Lazzarini: “Non esiste un’alternativa all’UNRWA”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Non esiste un'alternativa all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) nei Territori palestinesi occupati, ha dichiarato lunedì il suo responsabile.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Contenuto esterno
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.