Suicidi in Svizzera, le Ferrovie corrono ai ripari
Squadre speciali nelle stazioni e strategia comunicativa mirata per prevenire un fenomeno che coinvolge anche l'impresa di trasporto federale
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Ferrovie federali preoccupate per il numero di suicidi
Il numero di suicidi relativamente elevato in Svizzera preoccupa le Ferrovie federali svizzere (FFS) che hanno messo a punto un piano per circoscrivere un fenomeno in leggero aumento che coinvolge anche l’impresa di trasporto. Le FFS, oltre a una strategia comunicativa improntata al riserbo (gli psicologi ritengono infatti che vi sia un effetto di emulazione che rischia di essere ampliato dall’informazione), hanno previsto formazioni mirate per 10’000 dipendenti entro il 2016.
Nuclei di specialisti avranno infatti il compito di dissuadere e eventualmente bloccare gli aspiranti suicidi nelle stazione. A tale scopo Hans Vogt, responsabile della divisione sicurezza dell’ex regia federale, ha osservato che le indicazioni fornite ai collaboratori permetteranno di individuare i soggetti a rischio in prossimità dei binari. Un’ampia letteratura, è stato sottolineato nel corso della conferenza nazionale svoltasi oggi a Berna, dimostra che nella stragrande maggioranza dei casi i soggetti convinti a ritornare sulle loro estreme decisioni, non hanno ripetuto i loro disperati tentativi, come testimoniano i soli 35 morti in 26 anni tra le 515 persone salvate sul Golden Gate Bridge di san Francisco. “Ridurre l’accesso ai metodi di suicidio permette di salvare le vite”, sostiene Thomas Reisch del Centro psichiatrico di Münsingen.
Ma l’opera di prevenzione messa in campo dalle FFS di estenderà anche agli accorgimenti tecnici che saranno utilizzati per rendere più difficile l’accesso ai binari. Risultati positivi hanno anche indicato che la campagna di sensibilizzazione in favore del servizio Telefono Amico hanno avuto effetti positivi. Sul piano organizzativo è stato inoltre evidenziato che in una trentina di località operano già gruppi di intervento che in caso di incidente si attivano per garantire la sicurezza e attenuare le ripercussioni negative sui viaggiatori.
Da inizio 2014 poi le Ferrovie svizzere hanno promosso un servizio di coordinamento che ha l’obiettivo di armonizzare gli interventi in materia con Cantoni, Ufficio federale dei trasporti e Ufficio federale di sanità pubblica. Del resto, ha avuto modo di precisare lo psichiatra e psicoterapeuta Konrad Michel, “prevenzione mirata e sensibilizzazione contribuiscono a ridurre il numero di gesti estremi sulla ferrovia”.
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