Islam e omosessualità, incontro con l’imam di una “moschea inclusiva”
Ludovic-Mohammed Zahed, imam della prima moschea inclusiva di Francia, ha parlato a Ginevra di come è riuscito a conciliare la sua spiritualità e la sua omosessualità. L'ha incontrato la Radiotelevisione svizzera.
È una storia di emancipazione quella di Ludovic-Mohamed Zahed, invitato a Ginevra dalla Chiesa protestante e dalla comunità LGBTQI della città.
Dichiaratamente omosessuale, è stato il primo musulmano in Francia a sposare una persona dello stesso sesso, nel 2011, ed è inoltre fondatore della prima moschea inclusiva dell’Esagono che accoglie musulmani di qualsiasi orientamento sessuale.
Per molto tempo ha rinnegato la propria religione che gli appariva misogina e omofoba. Il bisogno di spiritualità e l’attaccamento alle sue origini, però, restava forte. “È come se mi fosse stato chiesto di tagliarmi un braccio oppure l’altro”.
Così è cominciato quello che ha definito un lavoro di ricostruzione della sua religione islamica, arrivando alla conclusione che “la spiritualità è prima di tutto uno strumento di liberazione, non di controllo e castrazione”, ha spiegato a protestinfoCollegamento esterno.
Detentore di un dottorato in scienze sociali ora la sua lotta è per un cambiamento di mentalità. “Le minoranze, quando non vengono represse, sterminate, escluse dal dibattito pubblico, permettono alla società di vedere cosa non va, cosa sarebbe bene cambiare”, spiega.
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