Ong elvetiche, contributi federali “meglio ridistribuiti”
La Direzione dello sviluppo e la cooperazione (DSC) svizzera rivede i termini della sua collaborazione con le organizzazioni non governative (ong) elvetiche. Lo scopo è quello di utilizzare più efficacemente i mezzi a disposizione in un contesto molto mutato negli ultimi anni, scrive martedì la stessa DSC.
“Tramite la cooperazione con le ONG svizzere, sarà possibile creare sinergie e generare un effetto moltiplicatore per impiegare i mezzi a disposizione in modo ancora più efficace ed efficiente a favore dei più poveri e bisognosi. “, scrive la DSCCollegamento esterno, secondo la quale il nuovo sistema di attribuzione corrisponde a una ripartizione più chiara e equa dei contributi.
Questi, dal 2021, saranno limitati al 30% del budget del programma internazionale di singole ong, limite che si alza al 40% per le organizzazioni di categoria, federazioni cantonali e le alleanze di ong. Il tetto massimo sarà comunque di otto milioni di franchi all’anno e le sovvenzioni saranno riattribuite ogni quattro. In questo modo verrà assicurato l’accesso ai fondi a nuove ong, che dovranno comunque soddisfare i criteri di qualità necessari.
Il volume totale delle sovvenzioni non cambierà, ma il nuovo sistema incentiverà la competitività, ritiene la DSC.
120 milioni all’anno
Circa un terzo dei fondi messi a disposizione dalla DSC servono per finanziare progetti messi in atto da ong.
Attualmente “le dieci maggiori organizzazioni umanitarie ricevono il 73% del budget complessivo per i contributi di programma, che ammonta a 120 milioni di franchi all’anno. Il restante 27% è ripartito tra circa 25 altre organizzazioni partner”, scrive la DSC.
La strategia per l’aiuto allo sviluppo della Confederazione per il periodo 2021-2024 presentata in maggio (e ora in consultazione) è anch’essa caratterizzata dall’ottimizzazione, con un numero di paesi interessati ridotto rispetto ad oggi.
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