Martedì mattina a Buchs, nella Svizzera orientale, c’erano tanti poliziotti e giornalisti ad attendere l’arrivo di profughi dall’Austria e dall’Ungheria. Sui treni, il numero di rifugiati era al disotto delle previsioni. Intanto però le guardie di confine aumentano i controlli, anche sulle strade.
“Al centro della nostra attività ci sono effettivamente i flussi migratori. Non ci concentriamo però solo sulle stazioni, ma anche sulla strada. Vogliamo evitare scene come quelle viste recentemente in Austria. Aumentiamo dunque i controlli dei vani di carico dei veicoli”, le parole di Kobler comandante delle Guardie di confine della Regione III.
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Accordi fiscali con l’Italia, frontalieri sono stati i temi forti affrontati oggi a Bellinzona dal Consiglio di Stato durante l’incontro con la consigliera federale Eveline Widmer Schlumpf. Un’occasione per fare il punto della situazione prima dell’ultima tornata di negoziati con Roma. Diversi i temi affrontati durante la riunione.
Treni di migranti dall’Ungheria verso Austria e Germania
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La cosiddetta “rotta balcanica” è in questi giorni sempre molto trafficata, mentre dall’Ungheria sono partiti i primi treni diretti in Austria e soprattutto in Germania, destinazione finale di tanti profughi. Tra Budapest e Berlino è già scoppiata la polemica sulle modalità di applicazione dell’accordo che disciplina l’asilo.
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«C’è un grande accordo sul fatto che l’Italia debba essere aiutata nella crisi dei profughi» parole sicuramente non nuove, ma che -a poco più di due settimane dall’annunciato vertice europeo sul tema migrazione- fanno notizia perché stavolta non vengono dal governo italiano, ma da Angela Merkel, che dopo le recenti stragi sembra intenzionata a spingere…
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