Equivalenza finanziaria solo per un anno? Non se ne parla
In visita a Parigi, il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis ha parlato con il suo omologo francese Jean-Yves Le Drian soprattutto dei difficili rapporti tra Svizzera e Unione Europea.
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tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 19.12.2017)
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Limitare a un anno l’accesso ai mercati dell’Unione Europea per la borsa svizzera come apparentemente vorrebbe Bruxelles? È fuori discussione, ha sottolineato martedì il responsabile del Dipartimento degli affari esteri Ignazio Cassis da Parigi, dove si trovava in visita ufficiale.
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“La posizione della Svizzera è chiara: attende che l’UE riconosca l’equivalenza finanziaria (…) entro l’apertura delle Borse il 3 gennaio al più tardi”, ha affermato il ticinese durante una conferenza stampa a margine dell’incontro con il suo omologo Jean-Yves Le Drian. “Ho espresso a Le Drian la mia insoddisfazione sull’evoluzione di questo dossier”, ha affermato.
Cassis ha ricordato che il governo elvetico aveva già respinto questa clausola durante la visita del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, il 23 novembre.
Se la Svizzera non otterrà l’equivalenza finanziaria o con delle condizioni che non sono giudicate legittime dalla Confederazione, l’esecutivo prenderà delle decisioni, ha affermato il ministro degli esteri. Non esclude che la Svizzera possa tornare sulla sua promessa di concedere un altro miliardo al fondo di coesione europeo.
Secondo un documento interno della commissione, l’UE potrebbe limitare a un anno il diritto per la borsa svizzera di acquistare e di vendere azioni europee. Il riconoscimento dell’equivalenza finanziaria è essenziale perché il listino zurighese continui ad accedere ai mercati europei a partire dal prossimo 3 gennaio. “Le Drian ha mostrato comprensione per la posizione della Svizzera”, ha assicurato il consigliere federale.
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