Covid-19, “Agire subito per evitare il collasso”
Ospedali e contact tracing sotto pressione per l'impennata delle infezioni nella seconda ondata pandemica. Appello degli esperti federali alla popolazione in attesa delle decisioni del Consiglio federale.
Gli ospedali svizzeri iniziano ad essere sotto pressione e l’aumento esponenziale dei contagi rischia di far collassare il sistema, in particolare nei reparti di cure intense.
A dirlo sono gli esperti della task force federale Covid-19 che chiedono alla popolazione di seguire le raccomandazioni delle autorità – uso della mascherina anche all’aperto, regole di igiene accresciute e limitazione rigida dei contatti al lavoro e nel tempo libero – affinché si evitino a breve scenari peggiori.
Il centro ospedaliero vallesano è in stato di massima allerta e alcuni pazienti verranno trasferiti in altri cantoni mentre a Ginevra e a Svitto, dove c’è penuria di personale, è stato lanciato un appello a medici e infermieri in pensione o in congedo per assunzioni immediate indispensabili per far fronte alla crisi.
Il contact tracing dei positivi effettuato dai cantoni è giunto ormai al limite delle capacità e le ospedalizzazioni per Covid-19 stanno raddoppiando ogni settimana: se le misure adottate finora non risultassero efficaci, tra due o tre settimane, avvertono i consulenti del governo federale, non vi saranno più letti a disposizione nelle cure intense.
In proposito c’è attesa per i nuovi provvedimenti che dovrà adottare mercoledì il Consiglio federale per frenare la diffusione del Sars-cov2. Ma sulla stampa sono intanto rimbalzate critiche per i presunti ritardi con cui Berna sta gestendo in questi giorni l’emergenza. Ritardi che potrebbero essere dettati da divergenze tra i sette consiglieri federali e dall’insofferenza che sta montando in certi settori contro le restrizioni governative.
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