Solidarietà a favore del personale sanitario durante la pandemia.
Keystone / Alexandra Wey
Dopo la pandemia di Covid-19 la solidarietà in Svizzera è aumentata in modo significativo. Lo indica il barometro sul tema confezionato dalla Catena della solidarietà.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
La popolazione elvetica mostra un forte senso di solidarietà fra tutte le generazioni. In particolare, in questo ambito le donne spiccano leggermente di più degli uomini. Nella Svizzera tedesca e in Romandia, questa maggior solidarietà si traduce principalmente nell’aiuto all’interno della famiglia e fra vicini, mentre in Ticino nel sostegno a persone bisognose.
Stando al sondaggio, il senso di dovere e il desiderio di coesione sociale sono le prime ragioni per lanciarsi in una buona azione. Nella Svizzera italiana, la motivazione individuale è ancora più marcata che altrove. Tutti sono concordi sul fatto che si debba agire con modestia e discrezione.
La sitauzione era diversa all’inizio della pandemia, come mostrava il primo barometro della Catena della Solidarirtà:
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Secondo la Catena della solidarietà, si è osservato un maggiore slancio dopo la fine della pandemia. Un’ondata di sostegno è inoltre scaturita dallo scoppio della guerra in Ucraina. Un sostegno però che si è affievolito con il passare del tempo.
Nel 2023 un terzo dei sollecitati ha dichiarato di aver fatto una donazione “piuttosto spontaneamente”, mentre nel 2021, anno in cui è stato pubblicato per la prima volta questo sondaggio, tale percentuale era del 42%. Un po’ più di un quarto dei partecipanti ha poi affermato di donare “piuttosto regolarmente”, rispetto a uno su cinque due anni fa.
Il barometro si appoggia su un un’inchiesta realizzata dalla SSR. Oltre 3’000 persone delle varie regioni linguistiche sono state interrogate fra il 20 agosto e il 12 settembre.
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