Corpi speciali delle polizie svizzere e da altri sei Paesi d'Europa si sono sfidate negli scorsi giorni in Ticino in una serie di prove d'intervento. Una competizione sportiva senza pubblico, ma seguita per qualche ora dal Quotidiano della RSI.
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
tvsvizzera.it/ri con RSI (Quotidiano del 08.06.2018)
La gara, chiamata Swiss Swat ContestCollegamento esterno, si è svolta su più giorni. È stata un’occasione per mettersi alla prova lontano dall’urgenza e dai pericoli degli interventi reali, e confrontarsi con colleghi provenienti da Italia, Slovacchia, Francia, Lussemburgo, Austria e Germania.
Agli “atleti” serve il fisico -spalle larghe, muscoli e una certa statura- ma anche testa, sangue freddo e capacità di concentrarsi.
I gruppi speciali, detti SWAT dall’inglese ‘special weapons and tactics’, hanno affrontato situazioni simulate in 14 postazioni allestite tra Mendrisio e il Monte Ceneri.
Contenuto esterno
Liberazione di ostaggio, azioni anti-sommossa e altri interventi hanno permesso in qualche caso di testare armi o tecniche mai usate.
A questa edizione era presente una sola donna, dal canton Vaud. Altre, da qui all’anno prossimo, proveranno a superare la selezione.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Giubbotto antiproiettile solo per un soldato su due
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Dipartimento della difesa avrebbe voluto equipaggiare tutti i soldati con due giubbotti, uno leggero per il combattimento e un altro più pesante per i turni di guardia. Un’esagerazione secondo il Consiglio degli Stati, chiamato giovedì a discutere del credito 2018Collegamento esterno per le forze armate. Così, con 30 voti contro dieci e un’astensione, i…
Dal Vaticano al Ticino, guardie svizzere in formazione
Questo contenuto è stato pubblicato al
È in pieno svolgimento a Isone la formazione, curata dalla Polizia Cantonale ticinese, di 15 reclute della Guardia svizzera pontificia, fra cui un ticinese. Una prima assoluta.
La minaccia terroristica è latente: cambia la formazione dei poliziotti
Questo contenuto è stato pubblicato al
La questione sicurezza ha cambiato gli atteggiamenti non soltanto in Francia, ma anche in Svizzera. Del resto, lo ha ribadito nei giorni scorsi anche il consigliere federale Guy Parmelin: “la minaccia attentati è aumentata anche da noi, già prima degli ultimi attacchi”. Ma cosa questo significhi per i poliziotti svizzeri, sia in termini di formazione…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.