Distanti ma connessi, l’isolamento sconfitto dalla rete
In Svizzera la rete di telecomunicazione, nonostante l'impennata del traffico dati, ha retto l'urto durante il lockdown. Secondo l'operatore Swisscom, c'è stato un aumento del 70% del consumo.
“La rete ha retto bene”, afferma Ivana Sambo, portavoce Swisscom per la Svizzera italiana. Durante il lockdown l’infrastruttura di tutti gli operatori ha tenuto bene.
La fortuna anche di vivere in un piccolo paese altamente tecnologico con diversi operatori di telecomunicazione che in questi anni hanno investito pesantemente sulla rete ed hanno apportato diverse migliorie che sono risultate decisive per affrontare il lockdown con relativa serenità.
Molte delle nostre attività sono state rese possibili da internet e dalla rete telefonica: dal telelavoro ai rapporti interpersonali, dall’approvvigionamento di beni di prima necessità allo svago.
I pesanti disservizi che hanno colpito proprio Swisscom (tre a inizio anno e uno a maggio) sono, paradossalmente, avvenuti quando la rete era meno sollecitata.
Compito più arduo, sostiene la portavoce, è stato però gestire i quasi 20’000 dipendenti, il 90% dei quali ha lavorato da casa. Il telelavoro si sarebbe dimostrato efficace, ma “a volte non ci si capisce (…). Bisogna comunque vedersi, ogni tanto”.
È quindi proprio su questo punto che il mondo del lavoro, dovrà riflettere: la sfida è trovare un equilibrio tra il telelavoro e l’insostituibilità del contatto umano, che nessun software riesce a uguagliare.
Ecco l’intervista alla portavoce di Swisscom e i dati salienti di questo lockdown per gli operatori della telecomunicazione:
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