Di pari passo con il ritorno del lupo sulle Alpi svizzere vengono posti paletti alla sua diffusione, osteggiata in particolare dagli allevatori di montagna. Già nella scorsa estate era stata ridotta la tutela del predatore, che in precedenza poteva essere abbattuto solo in caso di attestata problematicità. Il nuovo regime prevede infatti che l’animale possa essere soppresso in prossimità degli abitati.
Oggi poi la Commissione ambiente del Consiglio degli Stati ha rincarato la dose, adottando una mozione che in sintesi vuole rendere cacciabile il lupo tutto l’anno, dando maggiori poteri ai cantoni in materia. Immediata la reazione degli ambientalisti che hanno minacciato il lancio di un eventuale referendum.
L’iter, qualora la mozione fosse accolta anche dal plenum degli Stati e successivamente tradotta in legge con il consenso delle due Camere, è ancora lungo e verosimilmente comporterebbe la revoca di convenzioni come quella di Berna del ’79 in favore della fauna selvatica.
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