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Terremoti, se li conosci fanno meno paura

Il centro di Aquila distrutto dal terremoto.
A Sion è possibile rivivere quei 23 lunghissimi secondi che hanno distrutto la città dell'Aquila. Keystone / Schiazza

Meglio la popolazione è informata sui terremoti e i comportamenti da tenere per affrontare un sisma – prima, durante e dopo – più avrà la possibilità di sopravvivere. Con questa consapevolezza a Sion è stato da poco aperto al pubblico il Centro pedagogico per la prevenzione sismica (CPPS) dove si possono acquisire le competenze per affrontare un terremoto. Per crearlo, gli ideatori si sono ispirati al terremoto dell'Aquila.

Il Centro Collegamento esternopedagogico si trova nei nuovissimi locali della Scuola universitaria professionale del Vallese, dietro alla stazione ferroviaria, nel campus Energypolis di Sion. Non è certamente un caso che il Centro sia nato nella capitale vallesana. “Se la Svizzera è un Paese in cui i terremoti rappresentano un rischio naturale significativo – sottolinea la direttrice del CPPS Anne Sauron – è proprio il Vallese che presenta il rischio sismico più elevato”.

“Un terremoto non può ancora essere previsto  però possiamo fare in modo che produca meno vittime possibili”.

Anne Sauron, direttrice CPPS

In media, nel Canton Vallese si verifica un terremoto di magnitudo 6 ogni 80-100 anni. L’ultimo grande terremoto, il più forte in Svizzera negli ultimi 80 anni, risale al 1946. Ha ucciso solo quattro persone ma ha causato danni per diversi milioni di franchi svizzeri. “Quello era un Vallese rurale, poco cementificato – sottolinea Alain Rittiner del CPPS – oggi, data la densità delle abitazioni e delle infrastrutture, in particolare nella Valle del Rodano, un terremoto del genere causerebbe molte più vittime e danni decisamente più elevati”.

In un cantone nel quale non si tratta di sapere se ci sarà un terremoto, ma quando ci sarà, è nata la necessità di formare e informare la cittadinanza. “Un terremoto non può ancora essere previsto – ricorda Anne Sauron – però possiamo fare in modo che produca meno vittime possibili. Diventa così essenziale sapere come comportarsi in caso di sisma e il Centro, attraverso il suo percorso didattico, vuole spiegare e insegnare proprio questo”.

Percorso didattico

Per sensibilizzare, formare e preparare la popolazione in generale, e i giovani e le giovani vallesane in particolare, ad affrontare questa eventualità, negli spazi del Centro pedagogico per la prevenzione sismica sono stati sviluppati 27 eventi, suddivisi in 3 aree.

Ma ci si immerge nel mondo dei terremoti già scendendo le scale per accedere al Centro: sulle pareti si possono vedere le fotografie – con tanto di spiegazioni – dei sismografi sviluppi nei millenni, fino a quello posato su Marte progettato dal Politecnico federale di Zurigo in collaborazione con la Nasa.

Prepararsi a un terremoto

La prima area all’entrata dal CPPS consiste in una mostra interattiva – con diversi “giochi” – che fornisce informazioni divulgative sulla comprensione dei terremoti e della tettonica a placche. I visitatori sono invitati a partecipare a esperimenti pratici per comprendere il fenomeno dei terremoti e le conseguenze naturali che possono avere.

Unico al mondo, sulla parete a destra dell’entrata, c’è anche uno schermo video che aggiorna sui sismi in tempo reale, indicando luogo e magnitudo. Acceso il 31 gennaio 2023, il contatore indica quasi 50’000 scosse (a fine settembre2023). E durante la nostra visita la Terra ha tremato una ventina di volte, dall’Italia all’Australia, dalla California alla Repubblica domenicana.

Proteggersi durante un terremoto

Il gioiello del centro è il simulatore di terremoti, sviluppato dalla Scuola di ingegneria della Scuola universitaria professionale del Vallese. È una piattaforma di 5×6 metri che può ospitare 16 persone contemporaneamente con uno schermo video che copre interamente tre pareti. Il simulatore offre una riproduzione identica e immersiva del terremoto dell’Aquila (6,5 della scala Richter) del 6 aprile 2009. Quella notte, alle 3, il terremoto distrusse la città abruzzese uccidendo 309 persone e provocando danni per 10 miliardi di euro.

Il simulatore di Sion è capace di riproduce l’intensità di quella scossa. Ed è angosciante viverla. Mentre sulle pareti vengono proposte immagini ricostruite della piazza principale dell’Aquila che cade a pezzi sotto la potenza del terremoto, il visitatore, seduto, vive esattamente ciò che hanno vissuto gli abitanti della città appenninica. Tutto trema e si fa fatica a restare seduti. “Avere un simulatore che suscita queste sensazioni è per noi un grande passo avanti. Anche perché qui riproduciamo terremoti reali, che fanno davvero capire cosa si prova in quei momenti”, spiega ancora Anne Sauron che aggiunge che “è stato proprio scelto il terremoto dell’Aquila perché ha le caratteristiche in qualche modo simili a quelle che potremmo avere nel Canton Vallese.”

“È stato scelto il terremoto dell’Aquila perché ha le caratteristiche in qualche modo simili a quelle che potremmo avere nel Canton Vallese.”

Anne Sauron, direttrice CPPS

Un’animazione simula poi un incendio e i visitatori imparano, con l’aiuto di un casco di realtà virtuale, a spegnere il fuoco e a scollegare diversi tipi di contatori (elettricità-acqua-gas). Questo laboratorio è gestito in collaborazione con i vigili del fuoco del centro di soccorso antincendio di Sion. “Chiudere l’acqua – ricorda Rittiner – significa avere a disposizione a casa 400 litri di acqua potabile. Chiudendo gas e elettricità si impedisce che la vostra abitazione prenda fuoco e che tutto salti in aria”.

Reagire dopo un terremoto

L’ultima area è organizzata in collaborazione con gli istruttori delle sezioni samaritane del Vallese e ha lo scopo di formare i visitatori al primo soccorso, insegnando loro come salvare vite umane e sensibilizzandoli sulle precauzioni da prendere per la propria sicurezza. Capire insomma come comportarsi con i feriti già sapendo che i primi soccorsi possono arrivare solo dopo diversi giorni. Un concetto di salvataggio decisamente diverso rispetto a quanto si impara nei corsi di primo soccorso.

Aperto al pubblico

“Il CPPS – conclude la direttrice Sauron – è aperto di sabato a tutta la popolazione mentre durante la settimana accoglie le scolaresche. Inoltre, il Centro si rivolge a tutti gli organi istituzionali, che possono essere la polizia, la protezione civile, i pompieri, la croce verde… insomma a tutti coloro che vogliono acquisire le conoscenze di base sui terremoti”.

L’obiettivo del CPPS è di accogliere 3’000 alunni all’anno, non solo vallesani ma di tutta la Svizzera. Per la popolazione il Centro è aperto di sabato quando vengono organizzate visite in francese e tedesco. La prenotazione è sempre obbligatoria: www.cpps-vs.chCollegamento esterno.

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