“Too big to fail”, ci sono delle lacune da colmare
Dopo un'attenta analisi, il Governo elvetico ha stabilito che il dispositivo "Too big to fail" dev'essere ulteriormente sviluppato.
L’ampia analisi della crisi di Credit Suisse (CS) mostra che l’attuale dispositivo “Too big to fail” (norma che riguarda i fallimenti di grandi banche di rilevanza sistemica, ndr) dev’essere ulteriormente sviluppato e rafforzato, al fine di ridurre i rischi per l’economia nazionale, lo Stato e i contribuenti. Ne è convinto il Consiglio federale, che propone quindi un ampio pacchetto di misure, la cui attuazione dovrà tenere conto delle conclusioni a cui è giunta la Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI).
A metà del mese di marzo del 2023 l’incombente dissesto di CS ha potuto essere scongiurato mediante l’acquisizione della banca da parte di UBS, avvenuta con il sostegno dello Stato. In questo modo è stato possibile salvaguardare la stabilità finanziaria ed evitare danni all’economia e ai contribuenti svizzeri, ha ricordato mercoledì la ministra delle finanze Karin Keller-Sutter in una conferenza stampa a Berna. “Quello che è successo con Credit Suisse non deve più ripetersi”, ha aggiunto.
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Too big to fail: c’è margine di miglioramento
In virtù della legge sulle bancheCollegamento esterno e sulla base dei mandati conferiti dal Parlamento, il Consiglio federale ha sottoposto la regolamentazione degli istituti di rilevanza sistemica a una valutazione approfondita. Il Governo è giunto alla conclusione che, in linea di principio, molte delle misure già introdotte a livello nazionale e internazionale per rafforzare la stabilità finanziaria si sono dimostrate valide. Tuttavia, l’analisi ha mostrato anche lacune nell’attuale dispositivo e quindi la necessità di intervenire, ha rilevato Keller-Sutter.
22 misure direttamente applicabili
Al fine di rafforzare in modo mirato il dispositivo “Too big to fail”, l’Esecutivo propone un pacchetto comprendente 22 misure direttamente applicabili. Altri sette provvedimenti saranno oggetto di ulteriori approfondimenti.
Si tratta di provvedimenti che mirano a ridurre notevolmente la probabilità che in Svizzera si ripresenti il caso di una banca di rilevanza sistemica coinvolta in una grave crisi che renda necessarie misure statali d’emergenza. Inoltre, in caso di crisi la capacità di liquidazione di una banca “troppo grande per fallire” dev’essere garantita come opzione credibile.
Tre linee di intervento
Il pacchetto di misure proposto dal’Esecutivo si suddivide in tre linee di intervento. In primis occorrerà rafforzare la prevenzione: con requisiti prudenziali espliciti e strumenti più ampi a disposizione dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), si esigerà dalle banche di rilevanza sistemica un governo d’impresa efficace (“Corporate Governance”) e una gestione dei rischi più responsabile, ha precisato Keller-Sutter. Ciò implica, tra l’altro, la regolamentazione dei bonus (per esempio sottoponendoli a periodi di sospensione e a clausole di restituzione). Si vaglierà anche la possibilità di conferire alla FINMA la competenza di infliggere multe.
Secondariamente, secondo l’Esecutivo, occorrerà rafforzare la dotazione di fondi propri delle banche di rilevanza sistemica. Questo è già stato attuato a livello normativo dal mese di gennaio del 2024. Occorrerà però ampliare significativamente il potenziale di approvvigionamento di liquidità attraverso la Banca nazionale svizzera (BNS). Inoltre, la possibilità di concedere una garanzia statale della liquidità nel quadro dell’eventuale risanamento di una banca d’importanza sistemica dev’essere introdotta nel diritto ordinario.
In terzo luogo, bisognerà sviluppare gli strumenti a disposizione per far fronte a situazioni di crisi: in tali situazioni, gli istituti interessati devono poter uscire dal mercato in modo ordinato. Al fine di rafforzare tale capacità è necessario ampliare il piano di liquidazione e continuare a ridurre al minimo i rischi legali ad essa associati. Inoltre, l’organizzazione e la collaborazione tra autorità in caso di crisi devono essere esaminate e, se necessario, disciplinate in modo più chiaro.
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UBS è ora l’unica banca di rilevanza sistemica globale
Le misure proposte devono essere introdotte in modo mirato per le banche “too big to fail” e segnatamente per UBS, in quanto unica banca di rilevanza sistemica a livello globale rimasta in Svizzera. Tuttavia, alcuni provvedimenti si applicano anche ad altri istituti finanziari, laddove non sarebbe appropriato né giustificabile limitarle agli istituti considerati “troppo grandi per fallire”, ha precisato la ministra delle finanze.
Inoltre, le misure proposte s’inseriscono nel quadro delle regolamentazioni e degli strumenti internazionali, tenendo al contempo conto delle circostanze particolari della Confederazione quale importante piazza finanziaria con un’unica banca di rilevanza sistemica a livello globale, ha rilevato ancora.
Nel prosieguo dei lavori di attuazione delle misure proposte, il Consiglio federale terrà conto anche delle conclusioni a cui è giunta la CPI. In una prima fase verranno apportati adeguamenti a livello di ordinanza, che possono essere adottati dal Governo. In una seconda fase verranno invece elaborati adeguamenti a livello di legge, che saranno sottoposti al Parlamento, ha concluso Keller-Sutter.
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